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Aggredito in viale IV Novembre, i residenti: «Il sindaco intervenga»

Martina Riccò
Aggredito in viale IV Novembre, i residenti: «Il sindaco intervenga»

Un 35enne nigeriano è stato brutalmente picchiato da altri due uomini alle 5.30 di ieri mattina

17 aprile 2023
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Reggio Emilia Un intenso vociare che poi esplode in urla. Le saracinesche sono ancora abbassate, le strade quasi deserte. Ma qualcuno si accorge degli schiamazzi, si affaccia alla finestra e nella penombra del primo mattino distingue tre uomini: due di loro se la prendono con il terzo, lo strattonano, lo colpiscono con calci e pugni, continuano anche quando cade a terra. Uno dei due aggressori impugna qualcosa – un bastone, con tutta probabilità – e si accanisce sul malcapitato, incapace di difendersi.

L’episodio di violenza – l’ennesimo – è accaduto ieri mattina intorno alle 5.30 in viale IV Novembre, a pochi passi dalla stazione. Un 35enne di nazionalità nigeriana è stato picchiato brutalmente da altri due uomini, che sono riusciti a scappare prima dell’arrivo dei carabinieri. Stando alle prime testimonianze raccolte sul posto, anche i due aggressori sarebbero africani. Ora spetterà ai militari – già sulle loro tracce – ricostruire quanto accaduto e perché. Il 35enne è stato soccorso dai volontari dell’ambulanza e dal personale medico inviati dal 118 ed è stato portato in ospedale. Non è in pericolo di vita.

Quello di ieri mattina è solo l’ultimo episodio di violenza in zona stazione. A inizio aprile in via Cesana, poco distante da viale IV Novembre, un 25enne pakistano, commesso in un market etnico, era stato aggredito in pieno giorno da quattro connazionali: all’origine della spedizione punitiva, un regolamento di conti per un debito economico di poche decine di euro. Nei giorni successivi all’aggressione la polizia aveva poi individuato e denunciato quattro persone tra i 20 e i 32 anni. Sempre a inizio aprile uno spacciatore 18enne, trovato con 14 dosi di droga negli slip e un coltello in tasca, aveva aggredito gli agenti di polizia che lo avevano fermato. È stato arrestato e poi rimpatriato. Il 22 marzo in via Eritrea era invece scoppiata una rissa tra giovanissimi, finita con quattro denunciati: due ventenni, un 18enne e un 17enne. A inizio gennaio, davanti alla stazione, un tassista si era visto distruggere il parabrezza della propria vettura da un uomo che prima lo aveva minacciato. Prima ancora, a inizio novembre, tre nigeriani erano stati arrestati dai carabinieri dopo una rissa che si era consumata tra piazzale Tricolore e viale IV Novembre.

«Siamo stanchi, non ne possiamo più. Cosa dobbiamo fare?», lo sfogo di Federica Bertolini, presidente del Comitato di viale IV Novembre. «Serve un progetto di riqualificazione sociale. Se continuano ad accadere questi episodi significa che non è stato fatto proprio nulla per inserire in società queste persone che, per esperienze personali e cultura, rispondono a logiche che per noi sono inammissibili, come “Occhio per occhio, dente per dente”», riflette amareggiata. Risse, aggressioni, spaccio, bivacchi, microcriminalità, rifiuti abbandonati, incuria. «Non molto tempo fa sono stati trovati appartamenti con anche 15-20 materassi ammassati per terra e usati come giaciglio per la notte», ricorda Bertolini, che aggiunge: «Noi non sappiamo più cosa fare, la situazione è diventata davvero intollerabile. Ogni volta che sentiamo delle urla chiamiamo il 113 o il 112, ormai potremmo giocarli al lotto questi numeri...». Il 29 marzo Bertolini ha fatto un esposto al sindaco per segnalare la situazione («Che è sotto gli occhi di tutti, non si può più ignorare») chiedendo un incontro, «ma non ho ancora avuto risposta».

«Il problema – dice – è che il Comune è convinto di poter risolvere la situazione con le forze dell’ordine. Noi ringraziamo poliziotti e carabinieri per la loro attività e la loro presenza, ma sappiamo bene che, finito l’intervento, loro se ne vanno e qui torna tutto come prima. Bisogna invece fare in modo che nel quartiere arrivino residenti e commercianti che hanno voglia di inserirsi, persone serie, non questi sbandati che bivaccano tutto il giorno sotto i portici. Si potrebbero attrarre con detrazioni fiscali e agevolazioni, ad esempio, per l’acquisto di case in zona. Noi di proposte ne abbiamo, ma adesso vogliamo che il sindaco venga a vedere con i suoi occhi – dice – che stia qui con noi una giornata. Reggio è la città delle persone? Bene, che venga a vedere come è messo “l’ingresso” di questa città». Di una cosa Bertolini è certa: «Non ce ne andiamo. Andarsene sarebbe il modo migliore per creare ghetti, fomentare il razzismo, provocare divisioni. La politica risolva i problemi che ci sono».