«L’aceto balsamico torna a Canossa»: già secoli fa si faceva lì
Domenica si inaugura l’acetaia nella Rupe. Sarà la “chiusura di un cerchio” perché l’origine storicamente documentata dell’aceto balsamico tradizionale di Reggio Emilia si fa risalire proprio al periodo matildico
Canossa «Con la nuova acetaia nel castello di Canossa si chiude un cerchio perché l’origine storicamente documentata del nostro aceto balsamico tradizionale si fa risalire proprio al periodo matildico». Mario Di Garbo, presidente del Consorzio di tutela Aceto balsamico tradizionale di Reggio Emilia Dop sottolinea l’importanza sotto il profilo culturale dell’inaugurazione che si terrà domenica.
Alle 10 ci sarà il convegno presso il museo di Canossa: “L’aceto alla corte di Matilde: ricostruzione storica della consegna del botticello d’argento” con il professor Paolo Golinelli, ordinario di storia Medievale all’Università degli Studi di Verona. Al termine si procederà al taglio del nastro presso la rupe di Canossa.
La prima citazione dello speciale aceto di queste terre risale alle note del monaco Donizone del 1046, quando l’imperatore di Germania Enrico VIII, in viaggio verso Roma per l’incoronazione, fece tappa a Piacenza. Qui rivolse a Bonifacio, marchese di Toscana nonché padre della contessa Matilde di Canossa, di cui Donizone era biografo, la richiesta di omaggiargli uno speciale aceto che «aveva udito farsi colà perfettissimo» e sembra, inoltre, che l’avesse sentito «ribollire nella Rocca di Canossa». Si narra, infatti, che proprio all'interno delle mura del castello che diverrà famosissimo qualche anno più tardi per l’incontro “del perdono” tra papa Gregorio VII e l’imperatore Enrico IV, venisse prodotto un aceto, elisir e balsamo.
L’acetaia comunale “Rupe di Canossa” nasce grazie all’ accordo ufficialmente siglato sabato 18 marzo nella sala del consiglio, frutto della collaborazione fra l’associazione di promozione sociale “Terre di Canossa”, il Consorzio, la Confraternita dell’aceto balsamico tradizionale Dop e la Fondazione Cavalli.
L’inaugurazione di domenica fa seguito alla due giorni “Giornate balsamiche”, durante le quali sono stati organizzati vari eventi di promozione nel territorio reggiano, che hanno avuto grande successo.
«I visitatori sono rimasti entusiasti – dice il presidente – numerosi erano provenienti anche da altre regioni e alcuni di loro era la prima volta che si approcciavano a questo prodotto».
Sabato al ristorante Cà Matilde di Quattro Castella, dove lo chef Andrea Incerti Vezzani ha proposto alcuni piatti a base di questo squisito condimento, c’è stato un incontro con produttori, mondo della comunicazione e istituzioni. L’assessore regionale Alessio Mammi ha annunciato che la Regione porterà il balsamico tradizionale a un evento che si terrà a New York a giugno (Summer Fancy Food Festival).
Per l’occasione è intervenuto anche il presidente degli Ambasciatori del Gusto Alessandro Gilmozzi.
J. D. P.
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