Rubiera dedica un monumento al cappelletto
Sarà installato sabato alle 11 nell’ultima rotatoria prima del ponte sul Secchia
Rubiera Il Comune di Rubiera getta il rotondo guanto di sfida dell’eterno duello gastronomico fra cappelletto e tortellino. Sabato alle 11 verrà inaugurata la rotonda del cappelletto di Rubiera, l’opera dedicata al piatto più celebre e amato – quello che da sempre scatena infiniti duelli sulla via Emilia – che verrà installata nel centro della rotatoria di via Emilia Est. Il ritrovo è fissato nei pressi dei silos dell’azienda Molini Industriali, sponsor dell’iniziativa, situata a poche decine di metri di distanza.
Il progetto
È la concretizzazione di un progetto partito nel 2020, su spunto proposto all’epoca dalla Gazzetta di Reggio, e del “duello” della via Emilia fra Rubiera e Castelfranco Emilia, la cittadina modenese al confine con Bologna che si vanta del titolo di città del tortellino in brodo, al quale da sempre dedica una sentitissima festa.
Per ribadire il concetto, a Castelfranco Emilia è stata creata una rotonda ad hoc, che si unisce a monumenti antichi che ricordano la sacra forma del cappelletto, o tortellino, parole diverse per un concetto similare diviso virtualmente dal fiume Secchia. Nel dicembre 2020, il Comune di Rubiera aveva fatto uscire anche un avviso pubblico per la realizzazione e la manutenzione di una rotonda nella zona Ovest del paese, verso Bagno. Alla fine, dopo le soste forzate a causa della pandemia, la concretizzazione troverà sede sul versante opposto della cittadina, in via Emilia Est, rilanciando ulteriormente la tenzone: dalla zona della rotatoria al corso del Secchia e al grande ponte sulla via Emilia che segna il confine con Modena passano poche centinaia di metri; il cappelletto gigante servirà per rimarcare quale sia la parola giusta da usare da questa parte dell’acqua. Il varo della rotonda è proposto dal Comune di Rubiera assieme all’Associazione Cappelletto Reggiano, nata negli anni scorsi dall’impegno di parecchi addetti ai lavori gastronomici per valorizzare uno dei simboli più saporiti del territorio, ed è stato organizzato in una mattinata di sabato, in un periodo di ponte, per consentire alla breve cerimonia – con dettagli a sorpresa che verranno rivelati solo sul posto – di potersi svolgere senza dover combattere contro l’intensissimo traffico dei giorni feriali.
Le ricette
In un giorno senza mezzi pesanti e con tante persone in giro altrove, gli organizzatori potranno svelare i divini misteri del cappelletto senza timori per la propria incolumità. Un modo simpatico per tornare a parlare di un piatto che nella sua base trova moltissime similitudini, almeno fra la ricetta reggiana e quella modenese della zona della città e del versante Ovest verso il Secchia. A Carpi, da sempre terra con legami modenesi, si usa spesso il termine cappelletti, ad esempio. E le preparazioni, pur con tutte le differenze fra cuoche, non differiscono molto nella base di carni, salumi, spezie e dosi massicce del sempiterno Parmigiano Reggiano. Ma questo non basta, com’è giusto che sia, a fermare il campanile e il perenne duello.