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Un gruppo di studio con 430 professionisti alla conquista di Reggio Emilia

Un gruppo di studio con 430 professionisti alla conquista di Reggio Emilia

Insegnanti ed educatori arrivati da tutto il mondo per visitare il Centro internazionale Loris Malaguzzi

20 aprile 2023
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Reggio Emilia Arrivano alla spicciolata, trascinando piccoli trolley da viaggio e riempiono la piazza del Centro internazionale Loris Malaguzzi, che per un giorno si trasforma in una specie di terminal da aeroporto. La grande porta girevole ruota 430 volte, tanti sono gli ospiti di questo affollato gruppo di studio internazionale organizzato da Reggio Children in collaborazione con Istituzione Nidi e Scuole comunali dell’Infanzia, che fino a domani invaderà città, scuole, alberghi, bar e ristoranti.

Il grande nulla della pandemia, e poi la ripresa a mini gruppi distanziati sembra un ricordo scalzato da questa moltitudine di insegnanti, educatori, professori proveniente da 27 Paesi. Quasi un record, per chi tiene dietro al palmares di Reggio Children.

Regno Unito, Nuova Zelanda, Australia, Singapore, Corea del Sud, Islanda, Canada, Emirati Arabi Uniti, Usa, Sudafrica, Irlanda, Hong Kong, Qatar, India, Germania, Grecia, Turchia, Uganda, Cina, Malaysia, Egitto, Brasile, Ucraina, Galles, Costa d’Avorio, Etiopia, Giappone: c’è tutto il mondo, al punto che anche la tradizionale foto di gruppo diventa un problema perché non si riesce a farli rientrare tutti nell’obiettivo, a meno di non trasformarli in puntini microscopici.

Accolti dal presidente di Reggio Children, Cristian Fabbi, hanno un programma da tour de force: lezioni con pedagogisti, insegnanti e atelieristi sull’immagine di bambino nel Reggio Approach, via col pullman verso gli 11 tra i nidi e 13 tra le scuole dell’infanzia del Comune di Reggio, in cui i visitatori si dividono, ritorno e di nuovo aula. Naturalmente ci sono i pranzi, a Pause Atelier dei Sapori, con buffet allestiti con trionfi di frutta e senza disdegnare la gastronomia italiana, e reggiana in particolare. Senza esagerare perché poi si riparte: ci sono gli atelier da sperimentare, il bookshop da esplorare, le mostre da visitare, Remida tutta da scoprire e i lavori di gruppo e i confronti finali. Molti dei 430 – iscritti anche grazie alla collaborazione con il Network di Reggio Children – sono al loro primo viaggio a Reggio, qualcuno voleva iscriversi nel 2020, ma ci si è messa la pandemia e ha dovuto attendere anni. Il gruppo più numeroso è anche quello che viene da più lontano: in 100 dall’Australia, ma ci sono massicce rappresentanze anche dalle più vicine Irlanda e Regno Unito.

Dal tardo pomeriggio, si va alla scoperta della città, non di rado della provincia con esiti e tratti inaspettati: giri in bici, tour delle gelaterie, aperitivi, foto di gruppo accanto ai leoni di San Prospero, e anche una commovente trasferta a Casa Cervi. Ma il premio “reggiano d’adozione dell’anno” va certamente a Rhys, dalla Nuova Zelanda: appena arrivato è rimasto intrappolato nei festeggiamenti per la promozione della Reggiana in serie B. Lungi dallo scomporsi, si è acquistato la casacca granata a un banchetto e, con quella addosso, si sta seguendo tutte le lezioni: sempre di Reggio (o Reggiana) Approach si tratta… l

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