Gazzetta di Reggio

Reggio

Il ritorno in B

Il pullman scortato dalla tifoseria, per la Regia è il tripudio

Roberto Tegoni
Il pullman scortato dalla tifoseria, per la Regia è il tripudio

In migliaia ieri pomeriggio per le vie del centro storico

24 aprile 2023
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Reggio Emilia Una giornata di festa iniziata allo stadio, con Teste Quadre e Gruppo Vandelli che già in mattinata percorrono i gradoni del Città del Tricolore per allestire due coreografie che rimarranno per sempre nell’album dei ricordi e nella storia della Reggiana. Perfetti, coordinati e rumorosi, i due settori dove pulsa il cuore più acceso del tifo granata, Curva Sud e Distinti, all’ingresso di Reggiana e Imolese si trasformano in un enorme palcoscenico dove il granata invade e cancella il “blu Mapei” dello stadio. Nella Sud, che prima celebra i tifosi scomparsi e diffidati “Per chi non può esserci, per chi c’è sempre stato”, tanto granata sopra e sotto e nel mezzo un messaggio semplice e di impatto: “Per Reggio e la sua gente”. Nei distinti, tanti cartoncini-bandierine granata e ancora nel centro del settore, uno striscione di 100 metri che in dialetto reggiano celebra i protagonisti di questa emozionante cavalcata: “<CF1302>A’ glòm cavêda daBoun… Brèv ragàs!”.</CF> I tifosi della Reggiana si fanno riconoscere anche per gratitudine nei confronti di Romano Amadei, con un semplice striscione di ringraziamento che fa scattare in piedi tutto lo stadio, per la classica standing ovation nei confronti del patron, che a sua volta si alza dalla tribuna salutando il pubblico della Regia.

Terminati i festeggiamenti e le premiazioni allo stadio, alle 18, è l’ora del… secondo tempo in centro storico, con il famoso pullman scoperto che carica tutta la squadra, lo staff tecnico e tanti altri tesserati per andare a fare il pieno di entusiasmo all’interno dell’esagono. Prima di raggiungere Porta Santo Stefano, il mezzo speciale fa tappa in via Gramsci dove un posto di blocco… granata rifornisce i ragazzi di Diana di sciarpe, bandiere e fumogeni. E’ quando il pullman entra in Via Emilia che le migliaia di tifosi che già riempiono le vie del centro storico, esplodono in un boato. Da quel momento inizia la grande frenesia granata che colora la “vasca” tra due ali di folla in tripudio. “Campeones” urlano i giocatori sul pullman. E tutti i tifosi al seguito. Kabashi stappa una bottiglia di spumante e innaffia i tifosi che non restano fermi a guardare, ma seguono il torpedone fino a Porta San Pietro, riempiendo di affetto e gratitudine i loro campioni. Alle 18.55 l’arrivo in piazza della Vittoria da via Nobili. Fuochi d’artificio come se piovesse, petardi, fumogeni senza soluzione di continuità. Sembra capodanno e invece è “solo” la vittoria del campionato. Il pullman prosegue per via Cairoli, buttandosi nuovamente in circonvallazione, bloccando il traffico con la gente che ancora canta con i giocatori, i quali filmano coi cellulari e non vorrebbero mai andarsene. Cori per capitan Rozzio, Nardi, Montalto. Dediche ai cugini d’oltre Enza all’infinito. Cori anche per Aimo Diana, che a sua volta sventola un due aste con stampata la sua iconica esultanza di Cesena. Un carrello della spesa caricato nel delirio generale.

Sorrisi, urla di gioia, lacrime di emozione pura: tre anni dopo quella festa in tono minore dopo il successo nei playoff, stavolta ci si abbraccia tutti. Si è tutti fratelli, appartenenti ad un popolo ammaccato dalle delusioni, che tuttavia ha gli spigoli ben appuntiti sulla testa per farsi strada tra fallimenti, americani chiacchieroni, salvezze ai playout, stagioni anonime e l’onta della Serie D.

E ora festeggia al massimo. Ma quanti siamo? Urla qualcuno. E chi lo sa. Migliaia e migliaia. Non si possono contare. Si può toccare, però, il fiume di emozioni che un popolo, quello granata, sta vivendo, innamorandosi nuovamente di una Reggiana tornata grande e in Serie B.