La nuova Ztl in corso Garibaldi non piace nemmeno a Ligabue
Il rocker, che abita in centro storico, ha firmato la petizione
Reggio Emilia Non c'è pace per la zona a traffico limitato, che è divenuta permanente dallo scorso lunedì sul tratto più interno di corso Garibaldi, su piazza Roversi e su via Ludovico Ariosto fino all'incrocio con viale Montegrappa, dopo la chiusura del cantiere che ne aveva determinato l'istituzione un anno e mezzo fa. Il provvedimento continua a essere oggetto di accese polemiche, anche interne alla maggioranza consiliare. I cittadini si dividono.
Sono d'accordo molti residenti nel centro storico, avendo il permesso di circolare nella Ztl. Sono contrarissimi quelli di via Porta Brennone, la strada stretta su cui continua ad incanalarsi l'intenso traffico proveniente da via Emilia Santo Stefano, che non è ancora stata sottoposta alla stessa limitazione. Tra i residenti anche Luciano Ligabue, che da tempo vive con la famiglia per l’appunto in via Porta Brennone e pare non abbia gradito la chiusura di Corso Garibaldi: pure lui ha firmato la petizione in cui si chiede la sospensione della zona a traffico limitato da corso Garibaldi fino a via Ariosto .
Tra gli esercenti sono tendenzialmente favorevoli quelli che gestiscono ristoranti o bar, assai meno i negozianti. Le forze politiche riflettono queste divisioni. Lo scorso mercoledì nel consiglio comunale la minoranza ha dato battaglia, ma la stessa maggioranza si è incrinata. Il dissenso l'aveva espresso Mariafrancesca Sidoli, assessora al Commercio, alle Attività produttive e alla Valorizzazione del centro storico, che è espressione del gruppo Più Europa. La sua assenza brillava nella riunione di Giunta del 20 aprile che ha deliberato la Ztl.
Una posizione critica è stata espressa anche dal circolo Pd del centro storico, che si fa portavoce delle richieste di chi abita in via Porta Brennone. «Questa strada – osserva la segretaria Francesca Boni – è troppo stretta, priva di marciapiedi, non adatta a sostenere il traffico che è deviato lì già da mesi. Bisognerà permettere ai residenti di ritornare al più presto ad una situazione di tranquillità e vivibilità. Riteniamo giusto l’obiettivo della estensione della Ztl. Tuttavia crediamo anche che sia opportuno condividere il progetto con la città e con tutte le persone e le realtà coinvolte nei prossimi cambiamenti attraverso un adeguato percorso. È importante superare in tempi ragionevoli questa situazione provvisoria».
I residenti, infatti, non accettano di continuare ad avere tanti mezzi in circolazione sotto le finestre: o li si blocca estendendo subito la Ztl a via Emilia Santo Stefano e all’intero corso Garibaldi oppure si deve permettere che proseguano lungo via Ariosto. Il Movimento Cinque Stelle si era espresso in maniera simile nel consiglio comunale di mercoledì scorso. «Siamo favorevoli – spiegano i consiglieri Paola Soragni e Gianni Bertucci – alla chiusura al traffico di Corso Garibaldi, nella prospettiva di una città più vivibile. Tuttavia non si è d’accordo con le modalità di scelta e comunicazione di tale chiusura, che dovrebbero essere condivise con il consiglio e con gli abitanti e negozianti della zona interessata. Da parte nostra ci sarà la disponibilità a confrontarsi con i cittadini e con i colleghi consiglieri, al fine di dare il nostro contributo alla visione di un centro storico più sostenibile, vissuto, partecipato e sicuro, più aperto a spazi culturali e musicali, a mostre, con distese per nuovi spazi ricreativi e ristorativi, dove poter degustare la qualità della cucina reggiana».
Sulle divergenze emerse nel Pd pone l'accento Reggio Emilia in Comune, che scrive: «La scelta dell’assessora Bonvicini, che condividiamo, è messa in discussione dalla sua stessa maggioranza. Oltre al traffico veicolare a Reggio bisognerebbe limitare il traffico di interesse politico. Con chi contrasta il nuovo tratto di Ztl perché porta un traffico eccessivo sulla stretta via Porta Brennone è bene sottolineare che l’unico modo per ridurlo non è togliere, ma estendere al più presto la Ztl lungo tutto l’asse di Corso Garibaldi e via Emilia Santo Stefano, evitando così un superfluo traffico di attraversamento». Carlotta Bonvicini, assessora alla Mobilità sostenibile, cerca il dialogo con chi la critica, ma non deflette dalle decisioni assunte: «L'idea della Ztl – sottolinea – deriva dal piano della mobilità del 2008. L'abbiamo attuata dopo un anno e mezzo di cantiere nel quale la città s'era abituata alla limitazione del traffico. Non possiamo ritornare al flusso veicolare libero, a quando Corso Garibaldi era usato come un bypass su cui circolavano più di quattromila automezzi al giorno. Confermiamo l'intenzione di estendere la Ztl all'intero Corso Garibaldi – conclude Carlotta Bonvicini – liberando via Porta Brennone dal traffico che l'attraversa».l
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