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La patatina osé del mercato coperto sarà discussa in Consiglio comunale

Serena Arbizzi
La patatina osé del mercato coperto sarà discussa in Consiglio comunale

La Lega: «Depositata un’interpellanza: quel luogo non esalta le eccellenze»

28 aprile 2023
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Reggio Emilia Sono racchiuse in un sacchetto da 90 grammi, disponibile al prezzo di 9,90 euro, promettono di far assaggiare un sapore erotico e sono già diventate un caso politico che approderà sui banchi del Consiglio comunale.

Sono le patatine Chazz, vietate ai minori di 18 anni, che occhieggiano tra gli scaffali di Od Store, uno dei negozi che occupano gli spazi del mercato coperto, riaperto da poco più di una settimana. Le patatine dello “scandalo” sono disponibili in più versioni e gli ingredienti base oscillano tra un mix variabile di olio di colza, spezie, panna acida, aglio, cipolla e pepe. E l’effetto - più goliardico che erotico - che promettono di ricreare nel palato di chi le assaggia, è quello dei sapori molto intimi. Se dal momento dell’apertura era scattata la polemica sulla presenza massiccia di catene commerciali all’interno del mercato coperto, a scapito dell’artigianalità locale, ora scoppia il caso nel caso, con le patatine finite al centro della polemica.

La Lega, infatti, ha presentato un’interpellanza sul mercato coperto che verrà discussa nelle prossime settimane e ha intenzione di sollevare anche la questione specifica delle patatine. «Il mercato coperto avrebbe dovuto essere il luogo dell’eccellenza enogastronomica locale – spiega Alessandro Rinaldi, consigliere comunale della Lega, firmatario del documento insieme a Matteo Melato, Roberto Salati, Stefano Sacchi e Giorgio Varchetta –. Di fatto, anche queste patatine sono oggetto dell’interpellanza depositata mercoledì. A voce ne chiederemo conto. Il luogo dove sono vendute era stato annunciato come il mercato delle eccellenze enogastronomiche locali: un prodotto di quel genere stona con l’indirizzo che la giunta aveva indicato».

«Noi abbiamo una posizione critica rispetto al mercato coperto – aggiunge il consigliere leghista –. Se ne era parlato per anni come luogo di eccellenze locali: alla fine si è scoperto che questo mercato non avrebbe ospitato, in realtà, l’enogastronomia tipica del territorio, ma i fast food e la grande distribuzione. Non crediamo che, in questo modo, possa essere un luogo attrattivo per il centro storico. Certo, nei primi mesi si registreranno parecchi visitatori per l’effetto novità, ma, pensato e realizzato in questo modo, a lungo termine non costituisce un elemento in grado di affascinare verso il centro».

Nell’interpellanza depositata dal Carroccio si chiede quali soggetti abbiano espresso la volontà di essere presenti al mercato coperto, così come chi ha provveduto a scegliere i brand che occupano gli spazi e con quali criteri si è proceduto alle assegnazioni. Inoltre, si domanda se siano state coinvolte associazioni di categoria e amministrazione nella scelta di queste realtà e se il Comune ritiene che le realtà presenti siano in linea con una vocazione di promozione delle eccellenze locali, o se non si poteva fare di più per rappresentare la reggianità da parte di Sonae Sierra, la società che ha realizzato l’investimento da 6 milioni, con Rei Consulting, permettendo la riapertura di questo spazio. l