«Ponte di Veggia, lavori in autunno? Si rischia di paralizzare il traffico»
Il sindaco Daviddi: «Il cantiere apra nei mesi estivi»
Casalgrande «I lavori sul ponte di Veggia? Siamo contrari a partire in autunno, si rischia di intasare ancora più il traffico». Così il sindaco di Casalgrande Giuseppe Daviddi.
Il ponte di Veggia, che dalla frazione casalgrandese passa sopra al fiume Secchia sino alla periferia di Sassuolo, è uno dei principali collegamenti del comprensorio ceramico, utilizzato dai mezzi scolastici come da pendolari e camion.
Sullo stesso tracciato transita pure la linea ferroviaria Reggio-Sassuolo, che però non verrà toccata dagli interventi.
Dopo decenni di utilizzo massiccio, con circa 25mila veicoli al giorno, vi sono problemi strutturali da risolvere, e che già in passato hanno portato a limitazioni del transito. I temi sono diversi. Il cantiere fissato per l’autunno ha costi elevati e chiudere momentaneamente il viadotto di Veggia comporterebbe un ulteriore intasamento sul già congestionato passaggio principale, il ponte sulla Pedemontana qualche centinaio di metri a Nord.
Il cantiere avrà un impatto sul traffico in uno dei distretti industriali più densi d’Europa. «Un elemento per noi fondamentale – dice il sindaco Daviddi – è che si dovrà procedere con tempi adeguati alla cantierizzazione: il punto cardine è che la viabilità dell’area non venga bloccata, cosa che creerebbe certamente un disastro sia per i cittadini che per le aziende». Per questo, avviare il cantiere in autunno, oltretutto a scuole aperte, non può essere la soluzione secondo il primo cittadino. «Per questo motivo siamo contrari a far partire in autunno i lavori che, di fatto, prevedono una chiusura parziale del ponte attraverso la modalità del senso unico alternato. I lavori devono essere effettuati in periodi dell’anno che permettano maggiore stabilità metereologica, maggiore quantità di ore di luce utili al lavoro per ridurre tempi e disagi: il periodo più indicato per non intralciare il traffico è certamente quello estivo». Nei mesi caldi il flusso veicolare si abbassa e non ci sono decine di corriere in arrivo dall’Appennino e dal versante reggiano.
Daviddi assicura vigilanza al riguardo: «Presteremo massima attenzione al cronoprogramma dei lavori e informeremo i cittadini sulle modalità di esecuzione delle opere, in modo da ridurre i disagi per chi deve utilizzare il ponte per spostarsi».
Infine, una riflessione sull’attuale viabilità e sul problema principale, il restringimento delle corsie del ponte sulla Pedemontana nel lato sassolese: «Ribadiamo nuovamente che è assolutamente necessario di intervenire sulla viabilità. La riduzione ad una corsia della pedemontana dopo il ponte è un collo di bottiglia che è necessario eliminare prima ancora di ridurre la portata del traffico sul ponte di Veggia. Questo per facilitare il deflusso delle auto e prevenire gli intasamenti che già oggi affliggono la mobilità tra le due sponde del Secchia. Per questo motivo chiediamo al Comune di Sassuolo di rendersi parte attiva per questa miglioria necessaria».
Il primo cittadini Daviddi fa anche alcune precisazioni relative agli aspetti economici. «Il quadro ci indica una spesa di 7 milioni e 300mila euro, un prezzo lievitato in maniera sensibile rispetto a quanto preventivato nella fase iniziale della progettazione. Nel computo generale sono rientrati anche costi per attività che riteniamo necessarie ma non urgenti. Casalgrande ha ottenuto un finanziamento Pnrr di 2,5 milioni di euro, ed è questa la cifra con cui parteciperà alla realizzazione dell’opera, come era stato chiarito fin dall’inizio». l