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Sulle patatine vietate ai minori adesso si muove la polizia locale

Sulle patatine vietate ai minori adesso si muove la polizia locale

Previsti controlli al Mercato coperto per verificare la regolarità della vendita

30 aprile 2023
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Reggio Emilia L’amministrazione comunale ha intenzione di inviare la polizia locale al Mercato coperto per verificare la regolarità nella vendita e nell’esposizione delle patatine vietate ai minori. I controlli sono previsti in settimana, dopo che le patatine dello scandalo sono già diventate un “caso politico”, sollevato dalla Lega con un’interpellanza: il Carroccio chiede infatti di sapere quali soggetti abbiano espresso la volontà di essere presenti al mercato coperto, chi ha provveduto a scegliere i brand e con quali criteri si è proceduto alle assegnazioni.

Lumi verranno chiesti anche sulle discusse patatine: racchiuse in un sacchetto da 90 grammi, disponibile al prezzo di 9,90 euro, promettono di far assaggiare un sapore erotico. Le patatine Chazz (brand lituano), vietate ai minori, sono disponibili in più versioni e si trovano tra gli scaffali di Od Store, uno dei negozi all’interno del mercato coperto. Gli ingredienti base oscillano tra un mix variabile di olio di colza, spezie, panna acida, aglio, cipolla e pepe. E l’effetto – più goliardico che erotico – che promettono di ricreare nel palato di chi le assaggia, è quello dei sapori molto intimi, sin dalla confezione.

Sulla questione delle patatine vietate ai minori arriva un «no comment» dai gestori del mercato, che preferiscono glissare sull’argomento ma si dichiarano «molto soddisfatta» dalle presenze nella prima settimana di apertura. Il prodotto, nel frattempo, sembra andare a ruba. «Negli ultimi due giorni le abbiamo vendute tantissimo», spiega un addetto del punto vendita. Nonostante il prezzo non sia esattamente modico.

«Prima che aprissimo si potevano trovare solo su internet a 12 euro – prosegue l’addetto, alle prese ieri alle 18 con la coda alla cassa – È rimasto solo il gusto maschile».

Se prima c’era il “Pussy Flavour”, con una “coniglietta” che cavalca la patatina, è rimasto solo l’inequivocabile “Dick flavour” rappresentato da un Tarzan forzuto appeso a una liana con le parti intime coperte da una foglia di fico. Una suggestione frutto di un marketing fantasioso: gli ingredienti – magari adatti a un palato non raffinatissimo – nulla hanno a che fare con sostanze davvero afrodisiache. Nonostante ciò su entrambe le confezioni c’è scritto “Adults only” e la scritta “+18 anni”, a testimoniare che la vendita è vietata ai minori.

«Patatine osé? Mi dica dove sono che le compriamo subito, vista l’età», ironizzano due reggiane sessantenni non prive di spirito. Una coppia di fidanzatini, anche loro ignari della novità («non lo sapevamo, non ci interessa stiamo comprando prodotti dolci»), prima si schermiscono poi ci ripensano e tornano nello scaffale in fondo per esaminare ridendo il pacchetto. «Stavamo cercando un’altra cosa», dichiarano due amiche ventenni. Non mancano le famiglie e i gruppi di ragazzini – in gran numero –, che però sembrano più interessati a curiosare tra le maxi confezioni che ad assaggiare le Chazz.

Si è molto discusso dell’assenza di prodotti tipici nel nuovo Mercato Coperto. E i numerosi frequentatori, ieri, hanno espresso opinioni discordanti. «Si guardi intorno: sono tutti ragazzini», afferma un settantenne. Due signore, con una ragazza di 17 anni, sono modenesi e vengono accompagnate da un’amica reggiana. «Siamo venute a Reggio per Fotografia Europea e abbiamo colto l’occasione per vedere la struttura, che è e resta molto bella. Però l’autenticità non c’è. È la saga della globalizzazione, come accade a Modena». Eppure molti hanno additato proprio l’Albinelli di Modena come un modello mancato e come una vetrina dove si possono assaggiare i prodotti tipici del territorio.

«Lo era. Ma pian piano agli stand tipici si stanno sostituendo le grandi catene. Certo è un processo lento, non come qui a Reggio: ma la direzione è quella». Controcorrente i coniugi reggiani 50enni, anche loro alla prima visita. Secondo la moglie «la struttura è bellissima, ho saputo delle critiche ma a mio avviso è sempre meglio questo che un Mercato Coperto chiuso. Spero che abbia successo». «Il respiro è europeo: sembra di essere a Barcellona o in altre grandi città – aggiunge il marito – Credo che i reggiani debbano sprovincializzarsi e aprire la loro mentalità». l

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