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Il flash mob dei residenti contro il degrado: «Malta color magenta per riparare i sampietrini»

Il flash mob dei residenti contro il degrado: «Malta color magenta per riparare i sampietrini»

L’iniziativa di protesta dei cittadini in occasione di Fotografia Europea: «Via Filippo Re abbandonata nonostante la presenza dell’istituto superiore: ci pensiamo noi»

02 maggio 2023
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Reggio Emilia Hanno prima pulito da cartacce e rifiuti vari, raccolto e messo da un lato i sampietrini divelti, poi li hanno riposizionati e “fissati” con una malta magenta, il colore di Fotografia Europa. Protagonisti del flash mob, andato in scena qualche giorno fa in via Filippo Re, sono i cittadini del comitato di via Roma, che hanno promosso un’iniziativa di pulizia e al contempo di protesta prima dell’evento clou del fine settimana, che ha visto nel quartiere diventato pedonale ben 40 esposizioni di immagini nel Circuito Off e parecchi eventi collaterali.

«Via Filippo Re è spesso sporca e con i sampietrini sconnessi, così ci abbiamo pensato noi – spiega Alessandro Vassallo, portavoce del comitato – Alcuni cittadini hanno pensato bene di fare un’azione che fosse al contempo di attenzione e cura della strada del centro storico più che trascurata. Il pigmento scelto è stato il magenta per lasciare una traccia di cura, un segno di attenzione al quartiere, oltre ad essere in tema con la manifestazione in essere».

Finora il comitato ha “ricostruito” tre tratti di via Filippo Re. «Ci piacerebbe dare un seguito, magari coinvolgendo gli studenti dell’istituto professionale». Al termine i volontari hanno appeso questo volantino di spiegazione, firmato dai residenti del quartiere di via Roma: «Il filosofo Frederic Gros ha scritto un saggio che si intitola “La vergogna è un sentimento rivoluzionario” (Nottetempo, 2023). Nel testo la vergogna si confronta con il sentimento dell’umiliazione. Quella degli abitanti di via Filippo Re è una sorta di vergogna sociale, di umiliazione civica. Un’umiliazione quotidiana che trae origine dalle condizioni di degrado della strada e del suo marciapiede. Una via che sarebbe una strada speciale, perché limitrofa ad edifici scolastici è frequentata da allievi delle scuole superiori. Una via, dunque, che dovrebbe essere prescelta e tenuta per mano. Ed, invece, una strada abbandonata. Abbandonata in modo conclamato, come si trattasse di un corpo estraneo alla sviluppo urbano, che fu degli Estensi. Il segno più tangibile di questa umiliazione è costituito dai cubetti di porfido, i sampietrini che lastricano il marciapiede. Che si staccano e rimangono lì sospesi, alla mercé di chiunque, da anni. Si tratta di un inspiegabile degrado che viene inflitto ad una strada che il degrado nono dovrebbe conoscere. Ma “La vergogna è un sentimento rivoluzionario”. E, dunque, i cittadini si organizzano con un gesto rivoluzionario, autopromosso e gestito: riposizionano i cubetti, agglomerandoli al fondo stradale con una malta magenta. Magenta come fotografia europea, come il futuro. Come il sentimento civico che tiene insieme gli abitanti, nonostante tutto». l

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