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Nidi, verso l’ipotesi privatizzazioni. È braccio di ferro con i sindacati

Nidi, verso l’ipotesi privatizzazioni. È braccio di ferro con i sindacati

Il segretario nazionale della Cgil Maurizio Landini atteso il 5 maggio in Sala Verdi all’Ariosto per un’assemblea

02 maggio 2023
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Reggio Emilia La trattativa si annuncia sempre più incandescente. E la Cgil ha deciso di chiamare in soccorso il segretario nazionale, Maurizio Landini, atteso in città per dar man forte nella difesa del sistema pubblico dei nidi, storico fiori all’occhiello della nostra città. A distanza di più di un mese dall’inizio delle polemiche, non accenna a placarsi il braccio di ferro fra sindacati e Comune per le prospettive di esternalizzazione di parte del personale dell’Istituzione Nidi. Sul tavolo c’è la difficoltà di gestire la carenza di insegnanti assunti a tempo indeterminato alla luce di una legge del 2010 che impone non si debba superare quanto speso nel 2009 per i dipendenti comunali con contratto a tempo determinato. Un tetto di sei milioni e 700mila euro, che quest’anno è già stato superato di 600mila euro. Se il Comune non dovesse rientrare nel parametro sarà punito con il blocco delle assunzioni, sia a tempo determinato sia a tempo indeterminato, per tutto il 2024. E sono una settantina i lavoratori a rischio.

Due sono le scuole al centro del dibattito: il Nido Rivieri di via de Balzac (oggetto fra l’altro di un finanziamento di di 1.042.600 euro del Pnrr) e la scuola dell’infanzia Prampolini, a Pratofontana, sui quali si potrebbero prospettare privatizzazioni, al pari delle cuoche in servizio a Reggio Children e del personale di sostegno. Fra le ipotesi, anche quella di privatizzare gli ausiliari, ovvero il personale addetto alle sostituzioni. Uno scenario che non piace ai sindacati, che spingono per assunzioni a tempo indeterminato, chiedendo all’amministrazione che si faccia carico di organizzare concorsi per mantenere il sistema completamente pubblico evitando così il blocco previsto dalla normativa.

Una battaglia per la quale dalla Cgil hanno chiesto un intervento di Landini, il 5 maggio, il giorno prima della grande manifestazione unitaria dei sindacati a Bologna. Inizialmente era stata chiesta la disponibilità di Sala del Tricolore. Poi l’assemblea è stata spostata nella più grande Sala Verdi del teatro Ariosto. Le trattative appaiono ancora aperte e vedono sul tavolo da una parte l’assessore all’Educazione Raffaella Curioni, la coordinatrice dell’Area Servizi educativi e dirigente ad interim al Personale, Battistia Giubbani, l’assessore Nicola Tria (che ha la delega al Personale) e il direttore generale del Comune, Maurizio Battini. Dall’altra parte, i delegati Fp Cgil Paolo Consolini e Jukka Reverberi.

Era stato proprio il sindacato a sollevare la questione, a inizio marzo, quando il segretario provinciale Cristian Sesena aveva annunciato la mobilitazione: «Se la volontà del Comune è quella di aprire le danze su privatizzazioni e terziarizzazioni sacrificando il “Reggio approach” per far quadrare i conti, ci opporremo e mobiliteremo». Parole alle quali erano arrivate le repliche di Nando Rinaldi, direttore dell’Istituzione Nidi (che aveva parlato di «complessità e la criticità della situazione») e dell’assessore Curioni, che aveva assicurato che «il Comune non ha alcuna intenzione di esternalizzare o privatizzare il servizio educativo», ricordando che «questa amministrazione ha investito circa 22 milioni all’anno nel sistema educativo 0-6 anni, anche in contro tendenza rispetto a quanto avvenuto a livello nazionale». Nel dibattito erano intervenuti anche Confcooperative, Legacoop e i lavoratori delle coop, gettando ulteriore benzina sul fuoco di una polemica sempre più rovente. l

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