Dal restauro delle mura esce un Bianello sorprendente
Tolta l’edera, ora viene aperto un percorso esterno In arrivo pure il “giardino segreto” a Sud e il “giardino dei profumi” a Ovest
Quattro Castella Un castello disvelato: “nuovo”, molto diverso da quello conosciuto. È il Bianello che emerge dal restauro delle mura, ormai prossimo alla conclusione; lavori che hanno riguardato il lato “conosciuto” (quello a Nord, affacciato su Quattro Castella, noto anche grazie alle foto e alle cartoline di cent’anni fa), ma anche gli altri lati, dai quali è stata tolta la vegetazione. Ora ai piedi delle mura vi sono aree verdi facilmente percorribili, e tra poche settimane il Bianello avrà una immagine nuova, che darà la possibilità di compiere un percorso all’esterno dell’edificio storico.
Si tratta di uno dei tre grandi cantieri che coinvolgono i quattro colli castellesi. Gli altri due riguardano il “giardino segreto” riemerso a Sud del Bianello e gli interventi sulle torri degli altri tre colli. «Interventi con fondi per il sisma extra-cratere chiesti nel 2014 e ottenuti nel 2018 per intervenire su mura e torri – spiega Danilo Morini, assessore alla cultura, tutela, ricerca e valorizzazione dei beni storici, promozione turistica e manifestazioni matildiche –. Siamo partiti dalle mura del Bianello, buona parte delle quali erano coperte dall’edera. Dove la malta mancava, è stata rifatta, ma lasciando spazio per facilitare interventi futuri e per evitare l’effetto-piattume. È stato scelto anche di non restaurare il toro, la modanatura a profilo semicircolare delle mura. Tutto ciò con la supervisione della Soprintendenza di Bologna».
Non viene restaurato il 100% delle mura, spiega Morini, «per una scelta sia economica che stilistica, in modo da far vedere la differenza tra le mura restaurate e quelle rimaste come sono. I lavori costano 400mila euro, oltre alla progettazione a carico del Comune. L’altezza massima delle mura del Bianello è di 14 metri».
Una delle grandi novità è rappresentata appunto dalle mura a Sud del castello, quelle che guardano verso Bergonzano. «Mura che probabilmente vennero tagliate (abbassate) a fine Ottocento dal proprietario Giovanni Bacigalupo, se non da Luigi Caggiati, proprietario dal 1867 al 1881 – spiega Danilo Morini –. Supponiamo che abbia fatto tutto Bacigalupo, compreso il giardino a Sud, e l’abbassamento delle mura è probabilmente motivato dalla necessità di dare luce al giardino, che a breve sarà aperto al pubblico. In futuro si dovranno mettere in cantiere i lavori sulla cinta muraria più esterna, ma già l’intervento attuale consente di aprire un nuovo percorso di visita».
«Il giardino segreto è un piccolo giardino all’italiana concepito dal genovese Bacigalupo, e forse non è un caso che i muretti a secco si siano conservati così bene: evidentemente Bacigalupo si portò le maestranze dalla Liguria. Per il “giardino segreto” abbiamo avuto 325mila euro dal Pnrr, e siamo l’unico Comune reggiano a prendere soldi per i giardini storici. Sul belvedere abbiamo fatto sondaggi nel terreno e abbiamo trovato le vecchie mura interrate, già viste col georadar. Sul belvedere faremo il “giardino dei profumi e dei sensi” ispirato a Ildegarda di Bingen, nata una generazione dopo Matilde, che scrisse opere straordinarie dettate da Dio, disse lei, una sorta di summa dei saperi dell’epoca».
Ildegarda di Bingen (1098- 1179) fu una monaca cristiana, scrittrice, mistica e teologa tedesca. È venerata come santa dalla Chiesa cattolica; nel 2012 è stata dichiarata dottore della Chiesa da papa Benedetto XVI. Si occupò di teologia, musica e medicina, lasciando alcuni libri profetici.
Il futuro intervento riguarderà le torri degli altri colli castellesi. «Il primo step – spiega Danilo Morini – riguarderà la messa in sicurezza delle torri, esclusa quella del Bianello. Il primo stralcio è già stato progettato e, a breve, sarà appaltato. Spero che i lavori comincino a settembre. Il secondo stralcio (ricucitura e pulitura, come al Bianello) deve essere ancora progettato»l