Quattro Castella

Dal restauro delle mura esce un Bianello sorprendente

Mauro Grasselli
Dal restauro delle mura esce un Bianello sorprendente

Tolta l’edera, ora viene aperto un percorso esterno In arrivo pure il “giardino segreto” a Sud e il “giardino dei profumi” a Ovest

04 maggio 2023
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Quattro Castella Un castello disvelato: “nuovo”, molto diverso da quello conosciuto. È il Bianello che emerge dal restauro delle mura, ormai prossimo alla conclusione; lavori che hanno riguardato il lato “conosciuto” (quello a Nord, affacciato su Quattro Castella, noto anche grazie alle foto e alle cartoline di cent’anni fa), ma anche gli altri lati, dai quali è stata tolta la vegetazione. Ora ai piedi delle mura vi sono aree verdi facilmente percorribili, e tra poche settimane il Bianello avrà una immagine nuova, che darà la possibilità di compiere un percorso all’esterno dell’edificio storico.

Si tratta di uno dei tre grandi cantieri che coinvolgono i quattro colli castellesi. Gli altri due riguardano il “giardino segreto” riemerso a Sud del Bianello e gli interventi sulle torri degli altri tre colli. «Interventi con fondi per il sisma extra-cratere chiesti nel 2014 e ottenuti nel 2018 per intervenire su mura e torri – spiega Danilo Morini, assessore alla cultura, tutela, ricerca e valorizzazione dei beni storici, promozione turistica e manifestazioni matildiche –. Siamo partiti dalle mura del Bianello, buona parte delle quali erano coperte dall’edera. Dove la malta mancava, è stata rifatta, ma lasciando spazio per facilitare interventi futuri e per evitare l’effetto-piattume. È stato scelto anche di non restaurare il toro, la modanatura a profilo semicircolare delle mura. Tutto ciò con la supervisione della Soprintendenza di Bologna».

Non viene restaurato il 100% delle mura, spiega Morini, «per una scelta sia economica che stilistica, in modo da far vedere la differenza tra le mura restaurate e quelle rimaste come sono. I lavori costano 400mila euro, oltre alla progettazione a carico del Comune. L’altezza massima delle mura del Bianello è di 14 metri».

Una delle grandi novità è rappresentata appunto dalle mura a Sud del castello, quelle che guardano verso Bergonzano. «Mura che probabilmente vennero tagliate (abbassate) a fine Ottocento dal proprietario Giovanni Bacigalupo, se non da Luigi Caggiati, proprietario dal 1867 al 1881 – spiega Danilo Morini –. Supponiamo che abbia fatto tutto Bacigalupo, compreso il giardino a Sud, e l’abbassamento delle mura è probabilmente motivato dalla necessità di dare luce al giardino, che a breve sarà aperto al pubblico. In futuro si dovranno mettere in cantiere i lavori sulla cinta muraria più esterna, ma già l’intervento attuale consente di aprire un nuovo percorso di visita».

«Il giardino segreto è un piccolo giardino all’italiana concepito dal genovese Bacigalupo, e forse non è un caso che i muretti a secco si siano conservati così bene: evidentemente Bacigalupo si portò le maestranze dalla Liguria. Per il “giardino segreto” abbiamo avuto 325mila euro dal Pnrr, e siamo l’unico Comune reggiano a prendere soldi per i giardini storici. Sul belvedere abbiamo fatto sondaggi nel terreno e abbiamo trovato le vecchie mura interrate, già viste col georadar. Sul belvedere faremo il “giardino dei profumi e dei sensi” ispirato a Ildegarda di Bingen, nata una generazione dopo Matilde, che scrisse opere straordinarie dettate da Dio, disse lei, una sorta di summa dei saperi dell’epoca».

Ildegarda di Bingen (1098- 1179) fu una monaca cristiana, scrittrice, mistica e teologa tedesca. È venerata come santa dalla Chiesa cattolica; nel 2012 è stata dichiarata dottore della Chiesa da papa Benedetto XVI. Si occupò di teologia, musica e medicina, lasciando alcuni libri profetici.

Il futuro intervento riguarderà le torri degli altri colli castellesi. «Il primo step – spiega Danilo Morini – riguarderà la messa in sicurezza delle torri, esclusa quella del Bianello. Il primo stralcio è già stato progettato e, a breve, sarà appaltato. Spero che i lavori comincino a settembre. Il secondo stralcio (ricucitura e pulitura, come al Bianello) deve essere ancora progettato»l