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Legami tra politica e ’ndrangheta, il governo: «Avviata un’ispezione»

Ambra Prati
Legami tra politica e ’ndrangheta, il governo: «Avviata un’ispezione»

Alla Camera l’interpellanza di Gianluca Vinci sulla relazione di Pennisi

06 maggio 2023
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Reggio Emilia «Il Ministero della Giustizia ha aperto un’attività conoscitiva e ispettiva». Così, ieri mattina alla Camera, il governo ha risposto all’interpellanza urgente sul caso Pennisi presentata dal deputato di FdI nonché avvocato reggiano Gianluca Vinci. Il parlamentare reggiano si è detto «estremamente soddisfatto».

Roberto Pennisi è l’ex magistrato della Direzione Nazionale Antimafia, ora in pensione, che aveva sollevato un polverone svelando che nel periodo trascorso alla Dda di Bologna, all’epoca alle prese con gli esordi del maxi processo contro la ’ndrangheta Aemilia, non si volle indagare sulle collusioni tra mafiosi e politica. «L’interpellanza urgente è molto semplice, la vado a ripercorrere velocemente – ha dichiarato Vinci – Nel mese di marzo sono uscite sulla stampa alcune dichiarazioni gravi e, per alcuni aspetti, preoccupanti per quanto riguarda le indagini svolte fino all’anno 2015 in Aemilia, un ex magistrato il dottor Pennisi della Dna ha dichiarato che in qualche modo vi è stata una volontà anche politica di non perseguire esponenti a sinistra e soprattutto rileva un problema che era sotto gli occhi di tanti già all’epoca, cioè il fatto che (cito testualmente) “un’organizzazione mafiosa per essere tale ha bisogno di legami nella politica, nell’economia, nella finanza, altrimenti è una normale banda di criminali e gangster. Ecco in Aemilia è mancata esattamente questa parte dell’indagine: era l’indagine che io volevo fare e che non è stata fatta”». Ricordiamo, ha proseguito Vinci, «che anche a seguito di questa indagine (Aemilia, ndr) e delle denunce fatte da una coraggiosa consigliera comunale, Catia Silva, nell’anno 2016 è stato commissariato il primo Comune in Emilia, Brescello, ma anche in questo caso nessun amministratore è stato perseguito. Con questa interpellanza si chiede se il ministro è a conoscenza di questo e se ha intenzione di attivarsi o se sta osservando quanto sta accadendo per quello che potrebbe conseguirne».

A rispondere non è stato il ministro Carlo Nordio, bensì Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro e alle Politiche Sociali. «La relazione del dottor Pennisi è stata trasmessa in data 3 aprile 2023 dal procuratore nazionale presso la Corte di Cassazione. Su Aemilia è stata avviata da questo ministero un’attività ispettiva e conoscitiva, che al momento risulta coperta da segreto».

«Questo sarà utile – ha replicato Vinci – a rasserenare gli animi, visto che in queste ultime settimane vi sono stati diversi scontri a livello associativo e istituzionale sul territorio reggiano: l’Ordine degli avvocati aveva chiesto, a seguito a queste dichiarazioni, di fare chiarezza sul punto, non per demolire il già fatto ma per capire se la più grande indagine contro la ’ndrangheta avesse dei lati oscuri e questo è stato oggetto di contestazione da parte di alcuni giornali locali (“l’inchiesta è chiusa, non si facciano più verifiche a sinistra)». Quest’ultima frase fa riferimento a un’intervista rilasciata alla Gazzetta da Pennisi. Ma in realtà, alla domanda su cosa si potesse fare per rimediare alle mancate indagini dell’epoca, l’ex pm aveva semplicemente risposto che ormai era tardi e che ora bisognerebbe concentrarsi sugli aspetti finanziari. Vinci ha commentato: «Sia la procura generale sia il Ministero si sono attivati: non era affatto scontato. Aemilia è chiusa e nessuno vuole riaprire o contestare quel processo. Ma non è troppo tardi per il filone politica-’ndrangheta: la procura generale può indagare eventuali omissioni da parte dei magistrati, mentre reati come il concorso esterno in associazione mafiosa hanno prescrizioni lunghissime. Alcune procure potrebbero aver già aperto indagini in segreto, non mi stupirebbe». Contatterà Pennisi? «Non l’ho mai incontrato né penso di incontrarlo. Ho dato il mio contributo politico. Ora spetta ad altri approfondire». l