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A Reggio Emilia arrivano otto carabiniere per le donne vittime di violenza

A Reggio Emilia arrivano otto carabiniere per le donne vittime di violenza

Il generale Massimo Zuccher assegna 21 militari al Comando reggiano

09 maggio 2023
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Reggio Emilia Otto militari donne, assegnate al comando provinciale dell’Arma dei carabinieri di Reggio, per occuparsi in particolare dei reati rientranti nella sfera del “codice rosso”, per far sì che le vittime, grazie anche agli ambienti creati a Reggio e provincia nell’ambito del progetto “Una stanza tutta per sé”, siano adeguatamente sostenute nel delicato e incisivo momento della denuncia di violenze e abusi alle forze dell’ordine e nel percorso verso il rispetto e la dignità della propria persona.

Attenzioni per consentire alla donna che subisce tali reati di sentirsi a proprio agio nel raccontare di volta in volta il dramma e le emozioni negative vissuti.

Le otto carabiniere fanno parte di un più ampio numero di rinforzi – saranno in tutto 21 – che il comandante della Legione Carabinieri, il generale di brigata Massimo Zuccher, ha assegnato alla nostra provincia nell’ottica del rafforzamento del dispositivo di sicurezza costituito dalle stazioni disseminate su tutto il territorio della regione. Si tratta di giovani militari che hanno seguito un intenso percorso formativo comune di base, iniziato nel mese di settembre, per poi specializzarsi a seconda della successiva destinazione territoriale.

Tutti sono stati formati nelle scuole dell’Arma dei carabinieri di Torino, Velletri, Campobasso, Iglesias e Reggio Calabria. I nuovi carabinieri assegnati anche ai presidi territoriali della provincia contribuiranno ad accrescere i livelli di sicurezza garantendo rassicurazione sociale delle comunità e rafforzando l’efficacia della rete dei servizi di prossimità al cittadino, rappresentati dalle 38 stazioni, una tenenza (Scandiano) e tre Compagnie dipendenti dal Comando provinciale di Reggio.

L’incremento delle unità consentirà di operare a breve anche la revisione degli orari di apertura delle caserme, che saranno ampliati per garantire una ancor più ampia possibilità per i cittadini di trovare nelle stazioni un punto di riferimento a cui rivolgersi.

Le nuove unità sono state assegnate nell’area dell’Appennino, per consolidare la presenza dello Stato anche in aree isolate ma non estranee ai rischi di possibili infiltrazioni di soggetti pericolosi per la sicurezza pubblica; nel comprensorio ceramico e nei comuni limitrofi del capoluogo reggiano e dei centri maggiori, per contrastare i fenomeni di criminalità predatoria, quelli legati al traffico di sostanze stupefacenti e di altri reati. l

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