La panchina contro la violenza
Inaugurata al circolo Arci Pigal una “Big Bench” per Jessica Filianti e Juana Cecilia La vicepresidente Ferioli: «Un simbolo permanente dedicato a tutte le donne»
Reggio Emilia “Libere di scegliere. Una dedica a tutte le donne che non hanno potuto e che non possono farlo. Nel ricordo di Jessica e Cecilia, una grande panchina rossa per non dimenticare”. Questa la toccante frase riportata sulla stele all’inizio del vialetto che porta alla grande panchina al circolo Arci Pigal di via Petrella, accanto allo stadio.
È una Big Bench, infatti, letteralmente una “grande panchina”, che si propone di non dimenticare Jessica Filianti e Juana Cecilia Loayza, prima e ultima vittima di femminicidio a Reggio Emilia, in ordine cronologico. Il circolo Pigal ha deciso di installare la grande panchina rossa per ricordare tutte le donne vittime di questa ferocia tramite un progetto permanente che duri oltre l’8 marzo.
Presenti all’inaugurazione Giuliana Reggio e Dina Callenapua Loayza, rispettivamente madri di Jessica Filianti e Juana Cecilia, che hanno tagliato il nastro insieme alla consigliera regionale Stefania Bondavalli.
«L’iniziativa nasce dalla volontà di ricordare la donna tramite un progetto che durasse oltre l’8 marzo – spiega Cinzia Ferioli, vicepresidente del Pigal –. Abbiamo inaugurato la panchina, quindi, per dare un segnale forte che rimanga, preceduto, all’ingresso del vialetto che porta alla panchina, dalla stele che spiega che “Libere di scegliere” è stato il titolo della dedica rivolta a queste ragazze e a tutte le altre. Ringraziamo gli sponsor che hanno contribuito alla realizzazione di questo progetto».
La panchina rossa è il simbolo di rifiuto di qualunque violenza nei confronti delle donne, in segno di speranza e memoria, a sostegno dell’Associazione Nondasola e in collaborazione con Jessica nel cuore.
Nel Reggiano le “Big Bench” sono diffuse in più luoghi della provincia.
A Baiso se ne trovano due: una arancione, con vista spettacolare sui calanchi, il Cimone e il Monte Cusna, e una che risale al marzo dello scorso anno, azzurra e gialla, collocata nel punto più alto del comune.
Poi c’è quella di Castellarano, color vinaccia, con una vista che, nei giorni limpidi, arriva fino alla Ghirlandina di Modena.
A Castelnovo Monti c’è la più datata, risalente al 2018, anche quella di colore rosso, con vista sulle vette reggiane dell’Appennino, ma anche una fra le più nuove, a Ligonchio, fucsia, con vista sulla Valle dell’Ozola, a Casalgrande, viola, con vista nei giorni limpidi fino a San Luca, la basilica che domina i colli bolognesi, e infine quella di Canossa, gialla e blu, anch’essa rientra fra quelle posizionate nel 2022, con vista sulle colline emiliane e i loro tramonti splendidi.l
S.A.
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