Addio al dottor Alessandro Piantoni neuropsichiatra infantile di 59 anni
I colleghi commossi: «Un capo sui cui potevi contare sempre»
Guastalla Lutto nella Bassa per la scomparsa del dottor Alessandro Piantoni, responsabile della Struttura semplice di Neuropsichiatria infanzia e adolescenza di Guastalla.
L’uomo si è spento mercoledì all’ospedale Maggiore di Parma, dopo una lunga malattia. Aveva 59 anni.
Piantoni viveva a Brescello. Lascia la moglie Dina e i figli Amelia Miriam e Stefano.
I funerali saranno celebrati oggi, alle 14, nella chiesa di Santo Spirito di Parma.
Il dottor Piantoni si era laureato a Parma e specializzato a Pavia. Poi aveva lavorato a Viadana (Mantova) e Casalmaggiore (Cremona), mentre dal 1999 era dipendente dell’Ausl di Reggio Emilia come medico della Neuropsichiatria infanzia e adolescenza di Guastalla e Correggio.
Toccati dalla triste notizia, i colleghi hanno scritto un ricordo. «In tanti hanno potuto apprezzare la sua dedizione, l’impegno e la preoccupazione per una professione delicata e preziosa, che ha portato avanti fino a quando la malattia glielo ha reso possibile. Piantoni ha sempre cercato di costruire relazioni positive con gli altri servizi con acume e spirito brillante. Noi però abbiamo avuto la fortuna più grande, quella di averlo conosciuto a fondo, di aver condiviso la quotidianità del lavoro, di aver fatto un pezzo di strada insieme, di essere cresciuti con lui, negli anni, come persone, come operatori e come équipe. Colto, intelligente, ironico, dalla battuta fine, sempre con un punto di vista originale. Anche quando era oberato dagli impegni e dalle emergenze, per noi c’era sempre; disponibile all’ascolto, pronto ad assumersi le responsabilità, capace di trovare una soluzione e a supportarci nelle decisioni. Sapeva riconoscere e apprezzare i talenti di ciascuno».
I colleghi ricordano poi il suo percorso professionale nella Bassa.
«Giunto a Guastalla alla fine degli anni ‘90, ha saputo costruire il servizio e farlo crescere negli anni; nonostante gli avvicendamenti di tanti operatori, ha sempre creduto nella coesione del gruppo, incoraggiando momenti ricreativi anche extra-lavorativi. Era un’ottima compagnia a tavola, appassionato di cucina, di moto, dei viaggi; con lui abbiamo condiviso risate e momenti leggeri anche oltre l’orario di lavoro. A Guastalla si respirava e si respira tutt’ora un’aria di amicizia, di stima e fiducia reciproca, di sostegno al lavoro di ognuno, che in tanti ci riconoscono e il merito è senz’altro della sua lungimiranza e della sua visione del lavoro d’équipe. Ci ha sempre creduto e ne andava orgoglioso. Negli ultimi anni ha combattuto contro un male che non è riuscito a minare il coraggio, l’ottimismo, la tenacia di un grande uomo, un esempio di forza e volontà per tutti noi. Il dottor Piantoni è stato il nostro punto di riferimento e seppur immensamente addolorati, siamo certi che quel che lui ha seminato, sarà portato avanti con la stessa passione e determinazione». l
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