La protesta degli studenti

«Il governo taglia sugli affitti poi scarica le colpe sui sindaci»

Alice Benatti
«Il governo taglia sugli affitti poi scarica le colpe sui sindaci»

Vecchi al ministro Valditara: «Atto di irresponsabilità politica»

12 maggio 2023
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Reggio Emilia «Non si è mai visto un ministro, capo del governo nel suo settore, scaricare la responsabilità del caro affitti sulle amministrazioni locali di un certo colore politico». Queste le prime parole scelte dal sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi per commentare quelle del ministro all’Istruzione Giuseppe Valditara il quale, scavalcando anche la collega all'università Anna Maria Bernini (impegnata, al contrario, a dialogare con le amministrazioni locali sull'emergenza casa per gli universitari) ha dichiarato che il problema del caro affitti è grave ma tocca le città governate dal centrosinistra, dove secondo il titolare dell’Istruzione non sarebbero state attivate dalle giunte comunali «politiche a favore dei giovani e degli studenti per offrire loro un panorama abitativo decoroso». Un problema, quello dell’offerta abitativa per gli universitari, «esploso principalmente nelle città che hanno grandi atenei ma che tocca, in una certa misura tutte quelle universitarie» – analizza Vecchi, che spiega anche di non sottovalutarlo a Reggio Emilia, rispedendo poi al mittente le accuse: «La responsabilità deve prendersela chi è al governo, che deve destinare risorse funzionali a sostenere il mercato dell’affitto e creare gli alloggi a canone convenzionati necessari a rispondere alle esigenze degli studenti universitari fuori sede invece di tagliare i fondi a sostegno degli affitti». Il primo cittadino, tuttavia, ammette di non essere meravigliato da quello che definisce come un «atto di totale irresponsabilità politica», dal momento che, «a partire dalla legge di stabilità, dalla sanità al welfare passando per l’educazione per l’infanzia e l’università, questo governo o non ha fatto nulla o ha tagliato». Evidenzia Vecchi: «Siamo entrati in una situazione già vista dieci anni fa, con le città costrette a difendere i servizi che hanno creato e con la sanità pubblica sotto attacco». Nell’ottica di un’estensione dell’offerta abitativa rivolta agli studenti a Reggio Emilia, dove la sezione modenese e reggiana del sindacato studentesco Unione degli Universitari (Udu) denuncia la difficoltà a trovare stanze o case dove alloggiare, a Reggio Emilia i prossimi posti letto (75) dovrebbero essere inaugurati a fine 2024 («se non ci saranno ritardi non il cantiere», come precisa il sindaco»). Altri 80 potrebbero nascere nella cosiddetta Palazzina M alle ex Officine Reggiane (qualora il progetto fosse finanziato dal bando ministeriale che vede ancora aperta la procedura di valutazione), «che potrebbero anche raddoppiare qualora fossero resi possibili ulteriori investimenti attraverso un’operazione pubblico-privata». Si aggiunge che il Piano urbanistico generale, approvato lo scorso 8 maggio dal consiglio comunale, programma l’incremento significativo di alloggi convenzionati, soprattutto in locazione: obiettivi, entro il 2030, sono la riqualificazione e realizzazione in partenariato di 400 alloggi Erp e 500 alloggi Ers, di cui almeno cento da destinare a studentati.