Paraplegico dopo l’incidente e ancora senza alcun risarcimento
Scandiano Il dramma del 71enne. L’avvocato Pagliani: «Rimpallo disumano»
i Ambra Prati
Scandiano «Siamo molto contenti che papà sia potuto tornare a casa e, soprattutto, che possa rivedere i suoi nipoti, dopo nove mesi di ricovero all’unità spinale di Fiorenzuola. Purtroppo le sue condizione non sono cambiate molto dal giorno dell’incidente e nessun risarcimento economico potrà far superare il danno morale, psicologico e fisico subito. Mio padre da un giorno all’altro si è ritrovato da lavoratore, energico e atletico, a un uomo costretto su una sedia a rotelle».
A parlare sono Martina e Francesca, le figlie di Fausto Mattioli, 71 anni, titolare della storica Ortofrutta Mattioli snc di Scandiano, da decenni forte nella consegna a domicilio di frutta e verdura in sei quartieri di Reggio Emilia.
Proprio durante una consegna il commerciante in bicicletta è stato travolto da un’auto in via Emilia all’Angelo: da allora è rimasto paralizzato dallo sterno in giù.
Dimesso da pochi giorni, dopo quasi nove mesi trascorsi in una clinica riabilitativa, il 71enne è ora un paraplegico. Tramite l’avvocato Giuseppe Pagliani ha presentato una denuncia per il reato di lesioni personali colpose gravissime e aperto un contenzioso assicurativo tuttora in stallo.
L’incidente stradale è accaduto il 23 settembre dell’anno scorso in via Emilia all’Angelo. Mattioli, che era diretto da un cliente in via Mascagni, stava pedalando sulla corsia ciclabile della carreggiata sinistra in direzione Parma, quando all’altezza del distributore di carburanti Q8 è avvenuto il violento impatto.
Un’auto, nello svoltare nell’area di pertinenza del distributore, ha urtato il ciclista scaraventandolo a metri di distanza, secondo i rilievi eseguiti dalla polizia locale.
Le condizioni di Mattioli, con parecchi traumi e fratture facciali, si sono subito rivelate gravi: trasportato d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria Nuova il ferito è stato ricoverato nel reparto di Rianimazione, poi in quello di Medicina vascolare e infine all’Unità spinale e medicina riabilitativa intensiva dell’ospedale di Fiorenzuola d’Arda, nel Piacentino.
Al momento del trasferimento dall’ospedale reggiano il quadro clinico ha fotografato una “paraplegia completa con sindrome centromidollare post traumatica in canale stretto”.
«Il signor Mattioli può muovere solo gli arti superiori, al di sotto dello sterno non ha alcuna sensibilità – spiega l’avvocato Pagliani –. Abbiamo sporto denuncia per lesioni personali gravi, che si sono trasformate in gravissime nella seconda fase di permanenza in ospedale, e avviato il pre-contenzioso con l’assicurazione visto che la dinamica dell’incidente è palese».
Il problema è che l’investitore, di mestiere meccanico, quel giorno utilizzava un’auto sostitutiva non di sua proprietà. «Perciò le due diverse assicurazioni, quella personale del conducente e quella dell’auto della ditta, si rimpallano la responsabilità – prosegue il legale –. Sebbene siamo certi che il conducente non abbia avuto la volontà di nuocere il temporeggiare delle due polizze, che si rimpallano l’un l’altra la responsabilità del sinistro, è un danno per i miei assistiti, già provati dall’accaduto. Questa famiglia ha dovuto trasformare la casa a proprie spese per abbattere le barriere architettoniche e renderla adatta a una persona inabile. Un riscontro ai nostri solleciti sarebbe umano, oltre che dovuto». l