Al via il progetto per salvare la torre di Monte Zane
Interventi per mettere in sicurezza anche Monte Vetro e Monte Lucio
Quattro Castella Mentre si avviano a conclusione i lavori sulle mura e sul “giardino segreto” del castello del Bianello, l’amministrazione comunale di Quattro Castella si accinge a dare attuazione a un altro intervento molto importante: la messa in sicurezza, il restauro e il risanamento conservativo delle tre torri presenti sugli altri colli castellesi – Monte Vetro, Monte Lucio e Monte Zane – sui quali non si interviene da secoli. In altre parole, sarà una sorta di grande scommessa – anche in termini di eventuali sorprese, vedi l’auspicata individuazione della chiesa di San Nicola – perché, a differenza del Bianello, costantemente ristrutturato e modificato nel corso dei secoli, sulle fortificazioni presenti sugli altri tre colli non sono stati fatti interventi di manutenzione, quantomeno da secoli, e non a caso gli edifici sono crollati. Quasi “miracolosa” la sopravvivenza della torre su Monte Zane, semidiroccata e “abbracciata” dalla vegetazione.
«Spero tanto di trovare la chiesa di San Nicola, dove avvenne l’incontro preparatorio a quello celebre al castello di Canossa», ha detto l’assessore comunale alla Cultura Danilo Morini. Si tratta dell’incontro citato dal monaco benedettino Donizione di Canossa nella Vita Mathildis, preludio all’incontro storico del gennaio 1077 con cui l’imperatore Enrico IV ottenne la revoca della scomunica inflittagli dal papa nel 1076. Matilde di Canossa fu la grande mediatrice di quel Perdono, dopo essersi schierata con decisione al fianco di papa Gregorio VII, nonostante l’imperatore fosse suo secondo cugino.
Quello sui tre colli sarà il terzo grande intervento sul complesso del castello di Bianello, importante in particolare per la torre su Monte Zane, imponente e semidiroccata, visibile dalla pianura.
Questo nuovo progetto, dal valore complessivo di 590.000 euro, si inserisce infatti in un quadro più ampio di lavori che ha già consentito al Comune di Quattro Castella, grazie anche ai fondi post-sisma 2012 e al Pnrr, di recuperare le mura e i giardini del Bianello, i cui lavori si stanno ultimando proprio in questi giorni.
Ora tocca agli altri colli, probabilmente l’intervento più complesso, anche dal punto di vista logistico e metodologico, ma sicuramente di grande impatto per la salvaguardia di ciò che resta dei castelli di un tempo, cioè le torri, attualmente in stato di degrado. Proprio per questo l’amministrazione comunale fin da subito ha messo in campo, oltre alle competenze di architettura e ingegneria, anche quelle archeologiche per perseguire in modo corretto e completo gli obiettivi posti.
«Dal punto di vista storico – spiega l’assessore Danilo Morini – le tre torri e i rispettivi castelli costituivano, assieme al Bianello, un baluardo difensivo nel più ampio sistema di controllo diffuso sul territorio. Il valore storico e archeologico dei beni che andiamo a tutelare è quindi evidente. Ma l’importanza di questo intervento assume anche altri significati, tra cui, non da ultimo, quello di tutelare la sicurezza delle tante persone che frequentano i sentieri naturalistici sottostanti. I colli sono infatti parte integrante dell’Oasi del Bianello».l
M.G.
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