Vigile del fuoco di Reggio Emilia in pensione in aiuto agli amici di Faenza
Il racconto di Loris Immovilli: «Ho visto tante calamità, ma una generosità come qui è la prima volta»
Reggio Emilia «Con tutte le calamità che ho visto, non dovrei sorprendermi. Invece, sono rimasto sorpreso: non ho mai visto un’affluenza così di persone arrivate per aiutare. Ogni 50 metri c’era un punto ristoro con tutto, compresa la pasta; ogni cinque minuti qualcuno che passa casa per casa a chiedere se c’è bisogno di qualcosa. E inoltre, gruppi di ragazzi giovanissimi che non si sono mai fermati di spalare, sporchi di fango all’inverosimile».
Loris Immovilli è un vigile del fuoco reggiano in pensione da pochi anni. Lunedì con la moglie Carla ha tirato fuori l’esperienza di una vita trascorsa ad aiutare gli altri e si è messo in viaggio per Faenza. «Abbiamo una coppia di amici con due figli piccoli, di appena 6 e 3 anni. Abitano in centro storico, la loro casa si trova a pochi metri da dove il fiume ha rotto l’argine. Li ho chiamati: “Se avete bisogno veniamo giù”. Ci hanno detto: “Se venite ci fate un grosso favore”. E così ci siamo messi in viaggio».
Un gesto di amicizia e generosità che tanti reggiani in questi giorni stanno compiendo: chi parte, chi raccoglie materiale da far arrivare. «Siamo andati al Decathlon di Reggio a cercare degli stivali di gomma per mia moglie e in poche ore li avevano finiti...» racconta.
Una volta a Faenza lo scenario che si sono trovati davanti è quello che abbiamo, purtroppo, imparato a conoscere da immagini e servizi video. «Un macello» taglio corto Loris, che di tragedie nella sua carriera ne viste tante, da altri alluvioni, terremoto e ogni sorta di calamità.
La famiglia di amici che è andato ad aiutare se la sono vista brutta. «Quando il fiume ha rotto l’argine, l’acqua ha iniziato a salire molto velocemente, prima dalle bocche di lupo ha raggiunto le cantine e poi piano piano è arrivato al primo piano. Qui abitano i nostri amici con i due bambini – racconta Immovilli – Marco li ha presi sulle spalle e li ha allungati attraverso il balcone al vicino del piano di sopra, per metterli in salvo. Poi, con sua moglie Elena hanno attraversato l’acqua e hanno raggiunto a loro volto la rampa delle scale...». Scene difficili da dimenticare, specie per la bambina più grande che ha colto più del fratellino la drammaticità del momento.
La vicinanza degli amici che diventa aiuto concreto a togliere il fango e a cercare insieme di ripulire vale più di tutto in questi giorni ha un valore inestimabile, diventa conforto, regala un sorriso. Se poi l’amico è un vigile del fuoco dalla lunga esperienza, vale anche doppio. «Ho cercato di rassicurarli, anche rispetto alla situazione della che ha tenuto perfettamente nonostante l’ondata di piena» racconta Immovilli.
La giornata è passata cercando di portare fuori di casa più fango possibile e di recuperare mobili, suppellettili, abiti, scarpe. Tutta la vita che ognuno di noi custodisce nella propria abitazione. La missione di Loris e Carla si è conclusa ancora insieme agli amici con una cena frugale, quella che è possibile per chi ancora vive senza elettricità, ma con la promessa di continuare a dare una mano.l