La frana di Levizzano di Baiso ora minaccia anche la Fondavalle del Secchia
Il movimento si è riattivato. Il sindaco Corti: «Situazione delicata»
Baiso Minaccia tre abitazioni e l’invasione della fondovalle Secchia, la grande frana di Lugara a Baiso, un vecchio movimento rimasto silente per diversi anni e riattivatosi nelle ultime settimane, segnate da precipitazioni intensissime.
Dalla sera di domenica sul posto vi sono volontari della Protezione civile, pronti a dare l’allarme in caso di scivolamenti massicci e improvvisi, e dallo stesso periodo ruspisti e camionisti stanno lavorando per togliere quintali di fanghiglia e detriti, sia dalla piccola strada che conduce al borgo di Lugara sia dal resto dell’area a rischio. E non si parla di un affare da poco: la frana di Lugara ripartita con forza nel 2013 coinvolge un perimetro di quasi due ettari a monte della fondovalle Secchia, la 486, nella zona che da Lugo scende al Muraglione. La costa è quella che risale a Levizzano, segnata da numerosi gruppetti di case. Domenica sera, parecchio materiale è caduto sulla strada per Lugara, occludendo parzialmente il passaggio, e i problemi seri potrebbero essere ancora a venire. Se il cedimento si allargasse, e con l’attuale contesto è tutto che da escludere, sarebbero in pericolo i tre nuclei famigliari che vivono al di sotto di Lugara, sia la viabilità e la sicurezza di una delle strade più importanti e trafficate del comprensorio reggiano-modenese, la fondovalle Secchia. Per entrambi i versanti appenninici è la principale via di collegamento verso il comprensorio ceramico e la città, ed è utilizzata quotidianamente da migliaia di mezzi, fra cui corriere scolastiche e camion.
Un’invasione della provinciale da parte di una frana della portata di quella di Lugara sarebbe un’eventualità davvero nefasta. Il Comune di Baiso ha riaperto da domenica il Coc, il Centro operativo comunale per le emergenze di protezione civile, già funzionante nelle giornate precedenti, quelle segnate dalle piogge più intense e potenzialmente pericolose. Per ora, la situazione rimane sotto osservazione, con allerta al massimo.
«Fortunatamente abbiamo sempre effettuato monitoraggi delle zone a rischio, in questi giorni, e già domenica sera abbiamo capito che la frana stesse ripartendo e che ci sarebbe stata la necessità di spostare materiale. Così è stato, domenica sera i detriti sono arrivati a occludere parte della strada che porta a Lugara», racconta il sindaco d Baiso, Fabrizio Corti. «La situazione è delicata, ci sono diverse famiglie che vivono al di sotto del movimento e c’è il rischio di chiudere la 486, se la frana cola a valle la possibilità diventa concreta», precisa. «Ci siamo attivati al volo e per ora abbiamo arginato, devo dire grazie ai volontari della protezione civile, che da domenica monitorano la situazione senza soste, e alle aziende di movimento terra che abbiamo chiamato – continua il primo cittadino –. In mezz’ora sono arrivate con ruspe e camion e appena il traffico ci ha permesso di operare più velocemente abbiamo accelerato le manovre, anche grazie ai vigili per controllare il transito. Abbiamo messo in moto una bella macchina, ora rimaniamo in osservazione».
Intanto, anche il Vianese torna a fare i conti con le frane: ieri il Comune ha chiuso la comunale Viano-San Pietro Pilastro, in località Giunchetti a Pilastro. Una strada di campagna poco trafficata dove si è verificato un piccolo smottamento.l