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Solidarietà

Centinaia di rotoballe in viaggio per gli allevamenti romagnoli

Miriam Figliuolo
Centinaia di rotoballe in viaggio per gli allevamenti romagnoli

L’alluvione in Romagna: gli agricoltori emiliani rispondono così all’appello dei colleghi

25 maggio 2023
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Centinaia di rotoballe di paglia e fieno, per oltre mille e 500 quintali di foraggio, si sono messi in viaggio martedì a bordo di dieci carelloni trainati da altrettanti trattori, dall’Emilia destinazione Romagna alluvionata.

Il mondo della cooperazione agricola risponde così all’appello degli agricoltori romagnoli in gravissime difficoltà a causa dell’alluvione. L’acqua ha inondato intere coltivazioni e allagato stalle e ricoveri degli animali, facendo vittime anche tra loro e riducendone molti allo stremo nonostante gli enormi sforzi messi in campo dagli allevatori.

Con il convoglio ha preso forma la solidarietà del Caseificio 4 Madonne, che produce Parmigiano Reggiano dop, con sede a Lesignana (Modena), ma con caseifici anche a Correggio e ad Arceto, e tra i cui soci conferitori del latte ci sono diversi imprenditori agricoli reggiani. Tra questi Mauro Menozzi, titolare di un’azienda agricola a Budrio di Correggio.

«Abbiamo consegnato 250 rotoballe a due aziende della cooperativa agricola Cab Conselice Massari a Ravenna – spiega l’agricoltore reggiano –, raccolte dai soci del caseificio. Sette agricoltori reggiani che operano tra Correggio e Bagnolo da soli hanno riempito due carelloni, con più di 50 rotoballe per oltre 200 quintali di paglia e fieno. Ci sono volute tre ore e mezza di viaggio, perché i trattori più dei 50 all’ora non fanno. Ma questa è stata la nostra risposta più immediata quando, con il nostro presidente, Andrea Nascimbeni, abbiano sentito i colleghi di due aziende romagnole e ci siamo chiesti cosa potessimo fare».

Dalle parole di Menozzi, anche lui a bordo di uno dei trattori, emerge tutto il dramma di questi giorni. «I colleghi romagnoli ci hanno accolto in lacrime – racconta –. La situazione è drammatica. Le aziende di quel territorio sono ormai senza scorte per alimentare gli animali e sarà così ancora per molto tempo, visto che per mesi non sarà possibile procedere agli sfalci. Tutto il foraggio che avevano lo hanno usato per cercare di tenere le vacche in alto. Ma poi non è stato più sufficiente e gli animali si sono ritrovati in mezzo ad acqua, fango e liquami: per quattro giorni hanno dovuto portare loro l’acqua in vasconi di plastica riempiti con l’acqua recuperata con le autobotti. I vigili del fuoco questa volta, non hanno potuto dare loro una mano come ai primi di giugno: la priorità giustamente è stata per le persone».

«Ci siamo sentiti in dovere di fare qualcosa di concreto – ha spiegato Nascimbeni –. Quando 11 fa noi sono stati gravemente danneggiati dal terremoto, la solidarietà ricevuta da colleghi e cittadini ci ha dato il coraggio e la forza per rialzarci e ripartire. Era necessario intervenire subito per salvare gli animali, circa 600, che non avevano più foraggio e che invece così potranno andare avanti ancora per un paio di settimane almeno». l