Reggio Emilia

Bambini maltrattati all’asilo nido: «La maestra assente in quegli orari»

Ambra Prati
Bambini maltrattati all’asilo nido: «La maestra assente in quegli orari»

Colpo di scena. Secondo il difensore un certificato scagionerebbe un’imputata

26 maggio 2023
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Reggio Emilia Una certificazione proveniente dall’Ufficio Scolastico Provinciale attesterebbe, a dire della difesa, l’assenza della maestra (per permessi o turni differenti) negli orari in cui si sarebbero consumati una decina di episodi: la maestra filmata non poteva essere lei. Questo il colpo di scena accaduto ieri nel processo dei presunti abusi nell’asilo nido di una frazione cittadina.

I fatti risalgono al periodo tra il 2019 e il febbraio 2020, quando una mamma chiedendo al figlio su come si fosse procurato un arrossamento ha ricevuto le confidenze del piccolo sulla maestra. La mamma si è consultata con altre mamme e sono emerse condotte preoccupanti: bambini trascinati per terra, chiusi in bagno, bersagliati di improperi e di punizioni psicologiche e fisiche. Dopo la denuncia sporta dai genitori i carabinieri hanno svolto delle indagini, eseguendo intercettazioni ambientali e piazzando delle telecamere nascoste nell’asilo: un materiale audio e video che ha portato all’incriminazione della coppia di insegnanti che gestivano la stessa classe (entrambe hanno continuato a lavorare): si tratta di due donne di 62 e 55 anni finite alla sbarra con l’accusa di maltrattamenti in concorso aggravati. Diverse le aggravanti contestate: «Per aver commesso il fatto nei confronti di minori e alla presenza di minori», «approfittando di persone» di quell’età e «di patologie di cui risultano affetti alcuni dei minori».

Quattro le famiglie (cinque i piccoli, due sono gemelli) che si sono costituite parte civile tramite gli avvocati Rosa Apadula, Antonio Comberiati, Antonella Corrente e Raffaella Pellini (in sostituzione di Paolo Melli) per i gemelli, uno picchiato durante una gita e l’altro oggetto di imprecazioni.

Ieri nel l’udienza preliminare in tribunale gli avvocati difensori delle imputate, Gianluca Tirelli per la 55enne e Vainer Burani per la 62enne (a carico di quest’ultima gli episodi più pesanti), hanno chiesto il rito abbreviato e hanno depositato gli atti. La richiesta di Burani, che proponeva verbali del consiglio l’istituto attestanti le difficoltà nel gestire un così alto numero di bimbi, è stata respinta, mentre il gup Silvia Guareschi ha ammesso il certificato di Tirelli. Le parti civili si sono opposte in modo compatto all’idea di discutere dopo il deposito degli atti sconosciuti e fuori tempo massimo. Anche il pm Marco Marano (sostituiva Piera Giannusa) si è riservato a controprova di risentire gli inquirenti. Da qui il rinvio. l