Morto a 94 anni Guido Gollini, storica guida dell’Ufficio sport

Andrea Mastrangelo
Morto a 94 anni Guido Gollini, storica guida dell’Ufficio sport

Grande conoscitore della boxe, aveva promosso la pratica del pugilato a Reggio Emilia

26 maggio 2023
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Reggio Emilia A 94 anni è morto Guido Gollini, una delle figure fondamentali per il funzionamento della macchina del Comune dagli anni Sessanta e una delle personalità di riferimento per il mondo dello sport. Guido Gollini, insieme al collega e amico Adriano Roccatagliati, è stato alla guida di un’istituzione qual era l’ufficio sport del Comune; realtà che, dietro l’aspetto burocratico del nome, era il punto di raccolta delle istanze che provenivano dalla base del mondo sportivo reggiano.

Erano quelli gli anni in cui Reggio viveva una grande fase di rinascita, grazie alla dotazione di un’impiantistica all’avanguardia, per numero e qualità. Fra l’altro alla fine degli anni Sessanta nasceva il palasport di via Guasco, e Reggio diventava città apripista per l’utilizzo di uno spazio ampio e polifunzionale destinato a diventare un centro di attrazione per lo sport, la cultura e la politica.

L’ufficio sport del Comune era il punto di raccolta di tutte le istanze delle società di base. Gollini si trovava a combattere una battaglia quotidiana sulle richieste di utilizzo delle palestre, fra le società che aspiravano a risultati di rilievo nazionale (e che per questo chiedevano spazi importanti) e quelle che svolgevano un ruolo sociale (e che per questo volevano un adeguato riconoscimento). Un incredibile gioco a incastro che produceva però un valido risultato, cioè l’armonizzazione delle varie facce del nostro sport, da quello di vertice a quello giovanile, dando l’immagine di una città in movimento e conscia del valore della pratica sportiva. Non a caso in quegli anni Reggio era al vertice di tutte le classifiche per dotazione di impianti e numero di praticanti.

Proprio perché lo sport aveva una valenza sociale, Guido Gollini finì per giocare un ruolo anche politico, nel senso più alto del termine.

Erano sempre gli anni Sessanta quando Gollini stesso, a nome del Comune, chiese a un gruppo di giovani della Canalina (quartiere a quell’epoca ben diverso dalla zona residenziale che conosciamo oggi) che si riconoscevano negli ideali di don Lorenzo Milani di prendersi cura dei giovanissimi della zona. Assumeva così le dimensioni attuali l’esperienza delle Arti Grafiche, uno dei più significativi esempi di sport per tutti che Reggio abbia mai conosciuto.

Grande amante e conoscitore della boxe, Gollini aveva promosso la pratica del pugilato anche grazie ai frequenti contatti con l’Unione Sovietica, permettendo a molti giovani talenti di trovare una vetrina che mai altrimenti avrebbero avuto. Un altro terreno di azione erano per lui i molti spazi all’aperto che d’estate si mutavano in luoghi di aggregazione attraverso i tornei. Via Zandonai, il circolo Gramsci, solo per citarne alcuni, ogni estate si riempivano di reggiani che senza bisogno di mettere mano al portafogli avevano l’opportunità di godersi le serate. Anche questo era un modo “alto” e semplice di fare politica.

Membro del comitato di gestione del palasport, anche attraverso di lui vennero fatte scelte di ampio respiro, concedendo lo spazio non solo agli eventi agonistici ma anche a manifestazioni politiche (con tutti i rischi connessi alla problematicità dei tempi) e ad alcuni fra i più importanti concerti dell’epoca. Grazie al palasport, Reggio si trovò al centro di una serie di avvenimenti che diversamente sarebbero stati appannaggio esclusivo delle grandi città. Un caso per tutti: era il 1968 quando al palasport si esibì il gruppo americano di “Viva la gente” con le famiglie reggiane che ospitarono i giovani artisti. Un altro mondo, un’altra città alla quale non si può che guardare con un certo rimpianto, considerando l’epoca di rifiuto del pubblico che stiamo vivendo. Ebbene di tutto questo Guido Gollini prendeva nota minuziosamente, in pagine scritte a macchina che confluivano in un libro, che oggi a pieno titolo può dirsi un capitolo importante della storia della città. l