Litiga al bar, poi torna armato di pistola
Denunciati un uomo di 47 anni, il figlio di 21 e un vicino di casa
Casina Dopo aver litigato con un barista e un cliente all’interno di un locale a Casina, un uomo si è recato a casa minacciando gravi ritorsioni nei loro confronti. Successivamente, dopo dieci minuti, è tornato armato di pistola per terrorizzare le persone con cui aveva avuto la discussione poco prima.
Il protagonista di questa scena, degna di un saloon del Far West, è un uomo di 47 anni, la cui sceneggiata è stata interrotta solo dall’intervento del figlio di 21 anni, che ha preso la pistola e si è allontanato dal locale assieme al padre.
L’episodio, avvenuto il 20 maggio scorso, è stato subito riportato all'attenzione dei carabinieri, che hanno avviato un’indagine per identificare i responsabili. I militari hanno pertanto richiesto e ottenuto dalla Procura di Reggio Emilia un decreto di perquisizione domiciliare e personale nei confronti delle persone sospettate di aver compiuto l’azione intimidatoria nel locale. Poi, il nucleo operativo radiomobile della Compagnia carabinieri di Castelnovo Monti e la stazione dei carabinieri di Casina, supportati dal personale del nucleo investigativo del Reparto operativo di Reggio Emilia con il nucleo cinofili di Bologna (l’episodio non è certo stato sottovalutato), hanno eseguito il decreto di perquisizione nei confronti del 47enne e del 21enne, entrambi residenti nell'Appennino reggiano.
Nella casa adiacente a quella del padre e del figlio, dove risiede un uomo di 66 anni, i carabinieri hanno trovato la pistola utilizzata per le minacce, risultata essere una pistola a salve marca Bruni Guns calibro 8 mm e 44 (cartucce a salve).
L’uomo, successivamente denunciato alla Procura di Reggio per favoreggiamento, possedeva anche un'altra pistola a salve tipo revolver con 50 cartucce a salve.
I carabinieri hanno denunciato i tre uomini per minacce, detenzione e porto abusivo in luogo pubblico di arma da fuoco, nonché favoreggiamento personale.
Le armi e le munizioni trovate presso l'abitazione del 66enne, detenute illegalmente dagli indagati, sono state sequestrate.
Le indagini delle autorità proseguono al fine di chiarire tutti gli aspetti della vicenda.