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Ribaltone

Affidi, Claudio Foti assolto in Appello

Tiziano Soresina
Affidi, Claudio Foti assolto in Appello

Reggio Emilia, assolto da ogni accusa il 71enne psicoterapeuta della onlus torinese Hansel & Gretel

07 giugno 2023
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Reggio Emilia Assolto da tutte le accuse. Un vero e proprio ribaltone giudiziario. Piange di gioia lo psicoteraputa 71enne Claudio Foti (della onlus torinese Hansel & Gretel) alla lettura – ieri nel tardo pomeriggio – della sentenza d’appello arrivata dopo due ore e mezza di camera di consiglio. Assolto dall’abuso d’ufficio («Per non aver commesso il fatto»), assolto dalle lesioni gravi («Perché il fatto non sussiste») e conferma dell’assoluzione di primo grado al riproposto reato di frode processuale. Giudicato con rito abbreviato, questo verdetto è la fine di un incubo per lo psicoterapeuta tra i più noti a livello nazionale, considerato dagli inquirenti uno degli imputati eccellenti del procedimento “Angeli e demoni” sugli affidi di bambini ritenuti illeciti dalla pm Valentina Salvi (titolare dell’inchiesta, in Appello affiancata dal sostituto procuratore generale Massimiliano Rossi) che anche ieri nelle repliche ha confermato il teorema accusatorio per un’ora e mezza, depositando al termine una memoria di un centinaio di pagine. Ha replicato – per mezz’ora – anche l’avvocato difensore Luca Bauccio e le sue valutazioni sono state accolte in toto dal collegio giudicante presieduto da Sonia Pasini. Foti trova così il suo riscatto, dopo essere stato sottoposto a una misura cautelare e soprattutto dopo la condanna a 4 anni di carcere in primo grado emessa dal gup Dario De Luca: «Sono felice, emozionato, rinato. Questa assoluzione – si sfoga lo psicoterapeuta – mi restituisce alla dignità e all'onore che merito, non ho mai fatto del male ai miei pazienti, li ho sempre aiutati, mettendo a disposizione tutto il mio tempo e il mio sapere. Finiscono 4 anni di dolore e di ingiustizia. Potrò tornare al mio lavoro e alla mia vita». Gli fa eco, con un commento a tinte forti, il suo difensore: «La Corte d'Appello ha fatto giustizia di un processo basato sulla superstizione e sulla caccia alle streghe. Sono stati anni di persecuzione che hanno permesso a molti di costruire carriere, improvvisare tribunali e condurre proprie redditizie campagne scandalistiche senza alcun fondamento e verità. In questi anni è stata criminalizzata la psicoterapia del trauma, è stata accreditata la favoletta dei bambini rubati alle famiglie per essere dati in pasto a famiglie lesbiche, una poltiglia di menzogne, cultura razzista, speculazione politica. In Italia – prosegue Bauccio – vi è un serio problema di garantismo verso il presunto innocente. Ora Foti è stato restituito alla sua dignità di uomo e di professionista dopo essere stato dipinto come uno che manipolava e plagiava i minori. Abbiamo dimostrato come abbia agito con l'unico fine di curare la propria paziente. Prodotte fonti scientifiche, pareri, letteratura scientifica di rilevanza internazionale che scagionano Foti. L'accusa era frutto di un pregiudizio: credere ai minori era diventato un delitto. Possiamo dire che la sentenza della Corte d'appello ha una portata storica. Muore la leggenda di Bibbiano e rinasce la verità di una comunità di professionisti che hanno voluto perseguire solo la protezione del minore».l