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Nel weekend

Big match e concertoni: tensione alle stelle a Reggio Emilia

Evaristo Sparvieri
STADIO CITTà DEL TRICOLORE EX GIGLIO CARABINIERI E POLIZIA IN TENUTA ANTI SOMMOSSA SCORTANO TIFOSI DEL BOLOGNA DOPO TENTATIVO DI SCONTRO CONTRO TIFOSI REGGIANI
STADIO CITTà DEL TRICOLORE EX GIGLIO CARABINIERI E POLIZIA IN TENUTA ANTI SOMMOSSA SCORTANO TIFOSI DEL BOLOGNA DOPO TENTATIVO DI SCONTRO CONTRO TIFOSI REGGIANI

Venerdì e sabato i due mega eventi con Zucchero alla Rcf Arena. Domenica la sfida salvezza al Mapei fra Spezia e Verona

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Reggio Emilia Udine? No, Reggio Emilia, dopo un lungo tira e molla e un inatteso dietro front della Lega. Sarà il Mapei Stadium di Reggio Emilia il teatro del delicato spareggio salvezza fra Spezia-Verona, che domenica alle 20.45 si giocheranno le ultime e decisive chances per rimanere in Serie A. Una partita che per Reggio concluderà un week end ad alta tensione sotto l’aspetto dell’ordine pubblico: venerdì e sabato, infatti, alla Rcf Arena sono in programma i due mega concerti di Zucchero, che chiameranno in città circa 35mila spettatori per ogni serata. Domenica sera, invece, arriva il big match di Serie A, l’ultima partita della stagione, quella che deciderà l’ultimo verdetto del campionato.

Per la partita sin da subito si era pensato al Mapei. Ma il prefetto di Reggio, Maria Rita Cocciufa, pur dando disponibilità, aveva evidenziato che nel fine settimana a Reggio sono previsti già i due mega eventi, che coinvolgono un’imponente macchina organizzativa composta da forze dell’ordine e soccorsi. Un parere che era stato tradotto come un “no”, facendo così cadere la scelta su Udine, prima del ripensamento di ieri, al culmine di un mare di polemiche. A cominciare dalla levata di scudi del presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, che ha scritto una lettera alla Lega Calcio, chiedendo di spostare il match da Reggio a Udine: «Disputare la partita di spareggio per la permanenza dello Spezia in serie A contro il Verona a Udine non rappresenta soltanto uno svantaggio sportivo per la squadra ligure, vista la distanza tra le due città dall’impianto sportivo prescelto che andrebbe a penalizzare sensibilmente la squadra ligure a più di 500 chilometri dal “Friuli”, ma rappresenta una scelta rischiosa anche dal punto di vista dell’ordine pubblico». Per Toti, «i tifosi spezzini e quelli del Verona infatti sarebbero costretti a compiere 162 chilometri di strada insieme per raggiungere lo stadio, il tratto che da Padova va a Udine». Di qui la lettera, che ha colto nel segno: «Accogliamo con favore la decisione di disputare al “Mapei Stadium” di Reggio Emilia lo spareggio salvezza tra Spezia e Verona – ringrazia Toti – La sede di Reggio Emilia tutela la sicurezza e l'imparzialità».

Contro la scelta di Udine si è schierato anche il sindaco di La Spezia, Pierluigi Peracchini: «La scelta della Dacia Arena di Udine è un’offesa ai tifosi spezzini e una mancanza di rispetto per la città e la nostra provincia – ha affermato in una nota – Queste partite valgono la storia di un club e di un territorio e la scelta del campo deve essere presa con attenzione e risultare un territorio neutro per tutti. Il percorso pone problemi di sicurezza e ordine pubblico perché c'è il rischio evidente che le due tifoserie possano incontrarsi durante il tragitto e i rapporti tra i tifosi vanno considerati».

Problemi di ordine pubblico erano stati sollevati anche dagli gli operatori che devono garantire la sicurezza per la sfida: «Per raggiungere Udine, le tifoserie avversarie dovranno percorrere il medesimo tratto autostradale della A4, ed è altamente probabile che vengano in contatto – le parole di Valter Mazzetti, segretario generale Fsp Polizia di Stato – Definire la scelta “infelice” è un eufemismo. I continui incidenti che si verificano in occasione delle partite di calcio, e soprattutto i numerosi appartenenti alle forze dell’ordine che puntualmente rimangono feriti impongono di pensare alla sicurezza prima di tutto. Il resto deve rigorosamente venire dopo». Il riferimento è agli scontri avvenuti a gennaio sull’A1 fra tifosi del Napoli e della Roma, con una sassaiola che provocò 13 chilometri di coda nell’area di servizio Badia Al Pino, la stessa dove nel 2007 morì il tifoso laziale Gabriele Sandri.

Per Mazzetti, «l’autostrada e i suoi numerosi punti di sosta rischiano di diventare terreno di battaglia domenica, e per gli operatori di polizia il lavoro così sarà estremamente più complicato. Sarebbe ora di pensare all’incolumità di chi svolge il proprio lavoro prima di tutto, oltre che alle ovvie accortezze operative in occasioni del genere che, in Italia, ancora spesso rappresentano un barbaro scenario per i violenti di turno a cui non si riesce a rispondere con la dovuta fermezza, come ben sanno fare altrove».

Un pressing che ha sortito il suo effetto, innescando un ripensamento nella Lega e riaprendo l’opzione Reggio, dove tuttavia il rischio di incidenti non sembra minore. Non solo per le “ruggini” che possono crearsi fra tifosi spezzini e veronesi, ma anche per la forte rivalità che c’è anche fra ultras della Spezia, del Verona e tifosi granata. Con lo Spezia i tifosi della Reggiana hanno un’accesa rivalità almeno sin dal 1981.

In uno Spezia-Reggiana di C1, nel campionato 1988-89 (anno in cui la Regia salì in B), si verificarono incidenti piuttosto gravi, culminati con una bandiera granata data alle fiamme. Schermaglie fra tifoserie ci sono stati anche nel campionato 2001-02. E anche con i veronesi non corre propriamente buon sangue. Nel 2009 furono 26 i granata denunciati per gli incidenti in Lega Pro a Verona. L’ipotesi potrebbe essere quella di aprire solo le curve, limitando la vendita dei biglietti non oltre la soglia dei 10mila. Ma restano altri nodi. Non solo quello dei tifosi che da La Spezia e Verona verranno a Reggio senza biglietto. Ma anche quello di tenere gli ultras lontani dai simboli granata come il murale delle Teste Quadre e la statua di Severino Taddei.  

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