Gazzetta di Reggio

Reggio

Reggio Emilia

Offese, spinte e calci a scuola per un anno: denunciati due bulli

Ambra Prati
Offese, spinte e calci a scuola per un anno: denunciati due bulli

Reggio Emilia, studentessa minorenne presa di mira dai coetanei in un crescendo di violenza. I due compagni di classe dovranno rispondere di lesioni e molestie continuate

07 giugno 2023
3 MINUTI DI LETTURA





Reggio Emilia Insultata, perseguitata, spintonata, picchiata con calci e pugni per mesi da due compagni di classe, all’uscita da scuola o sull’autobus che la riportava a casa. Un incubo durato l’intero anno scolastico: solo nell’aprile scorso, quando la ragazzina è stata ferita finendo al pronto soccorso, la vicenda di bullismo estremo è sfociata in una denuncia. E ora che la scuola è finita l’indagine si è conclusa: due minori sono stati denunciati al Tribunale dei Minorenni di Bologna con l’accusa di lesioni personali e molestie, con l’aggravante della continuazione.

Il bullismo è un fenomeno socio-criminale non legiferato: non è previsto dal Codice Penale, che cataloga episodi gravissimi come questo sotto l’etichetta di molestie, lesioni o percosse. Inoltre, trattandosi di minori, raramente il bullismo sfocia in un procedimento giudiziario: le forze dell’ordine puntano alla prevenzione con apposite lezioni. Ma in questa storia estrema i bulli violenti hanno travalicato qualsiasi misura, agevolati forse dalla paura della ragazza che per mesi ha taciuto sperando che finisse.

I protagonisti di questa vicenda sono adolescenti reggiani. La vittima è una studentessa, presa di mira da due maschi; non è chiara l’origine di tanto accanimento, che non ha alcun motivo plausibile se non che i coetanei abbiano percepito l’insicurezza della compagna di classe. Fatto sta che, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, la ragazzina che frequenta un istituto superiore cittadino è stata presa di mira già da settembre: prima verbalmente – veniva apostrofata con epiteti ingiuriosi –, poi con atteggiamenti prevaricatori sempre più pesanti, infine con vere e proprie aggressioni fisiche.

Un crescendo terribile. Le insegnanti si erano accorte che qualcosa non andava: tanto che, dopo aver sorpreso certe situazioni, i responsabili erano stati puniti con svariate note sul registro e perfino con una sospensione dall’attività scolastica. Docenti e direzione si auguravano che il segnale forte avrebbe fatto desistere i bulli violenti; invece questi ultimi si sono solo “fatti furbi”, mettendo in atto agguati al di fuori dell’aula. Più volte, ad esempio, hanno aspettato la ragazza all’uscita prendendola a calci sulle gambe e a pugni sulle braccia.

In tutto questo la malcapitata ha taciuto a lungo. Finché, un giorno di aprile, è accaduto l’episodio più grave. Durante le ultime ore di lezione la ragazzina è stata spintonata più volte dai due, che sono stati ripresi; attesa all’uscita, i coetanei hanno continuato a offenderla e a sferrare dei calci; infine, dopo essere saliti sull’autobus per fare rientro a casa, uno dei due l’ha avvicinata e l’ha colpita con il cellulare all’altezza dell’occhio destro. Arrivata a casa tumefatta e in lacrime, la studentessa si è finalmente confidata con i genitori, che l’hanno accompagnata al pronto soccorso (dove è stato diagnosticato un trauma contusivo all’occhio, guaribile in qualche giorno) e poi alla stazione dei carabinieri di Rubiera, per sporgere denuncia. Gli accertamenti sono stati approfonditi: in caserma sono sfilate numerose amiche, che hanno confermato le circostanze. l