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Il progetto

Alla scoperta del giardino-vivaio Fiori Ribelli: «Coltiviamo la bellezza in centro»

Martina Riccò
Alla scoperta del giardino-vivaio Fiori Ribelli: «Coltiviamo la bellezza in centro»

È il progetto di Sara Ferrari e Gianluca Mussini nel Parco della Legna a Reggio Emilia

12 luglio 2023
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Reggio Emilia «Fiori ribelli sul ciglio delle statali splendono mentre i camion vanno via», canta Jovanotti nella sua “Sbam!”. E, grazie a Sara Ferrari e Gianluca Mussini, ora Fiori Ribelli crescono anche nel Parco del Legno di via Cecati, piccolo polmone verde della città, da qualche anno caduto in disuso e chiuso al pubblico.

La coppia – anche nella vita: Sara e Gianluca sono infatti moglie e marito – ha ottenuto dal Comune la gestione dell’area per nove anni e ha deciso di aprirvi un vivaio, o meglio un giardino in cui si potranno comprare piante e fiori, ma anche solo passeggiare, sedersi, partecipare a iniziative e attività. Il progetto, spiegano, «è un sogno di cambiamento che sta prendendo forma, un sogno fatto di rose, profumi, ideali, bellezza, valore della diversità, rispetto, incontri, amore, possibilità». Sara e Gianluca, che fino a un paio di anni fa lavoravano come maestra d’asilo e informatico in un’azienda, durante il lockdown hanno deciso di cambiare vita e assecondare quella che era ormai diventata un’urgenza: «Mettere le mani nella terra, stare a contatto con la natura, coltivare il bello, mettere radici in città, creare rete». Tutto è nato quando Sara, con le scuole chiuse a causa del Covid, si è ritrovata all’improvviso con le giornate praticamente libere da impegni (a eccezione di quelli generati a flusso continuo da due figli e un cane...) e ha partecipato, su spinta di un’amica, al percorso Wow -Wonderful Opportunity Woman, proposto da Arci Reggio Emilia e Unione dei Comuni Tresinaro Secchia con il sostegno della Regione Emilia-Romagna per favorire l’accesso e la qualificazione dell’attività lavorativa delle donne. «Mi si chiedeva di presentare un progetto partendo da ciò che mi faceva stare bene – racconta Sara – e io l’ho fatto, coinvolgendo Gianluca che mi ha aiutata con il business plan». Alla fine del corso il progetto di Sara ha vinto il primo premio, e a quel punto non si poteva proprio continuare a tenerlo nel cassetto: «Abbiamo mollato tutto – racconta Gianluca – e siamo partiti: due pazzi». Ora, però, grazie a Fiori Ribelli si alzano ogni mattina con il sorriso sulle labbra: «Stiamo costruendo un vivaio specializzato in rose, erbacee perenni, orto biologico, piante aromatiche e officinali – spiegano – stando attenti a scegliere specie che necessitino di poca acqua (per non sprecare una risorsa così preziosa) e che attirino insetti impollinatori. Lo stiamo facendo nel centro storico della nostra città perché è qui che abitiamo e desideriamo valorizzare il luogo in cui viviamo. Vogliamo incentivare un ritorno del verde e una sua progettazione e cura consapevole, anche in zone che se ne sono sprovviste per le loro caratteristiche intrinseche, come appunto la zona del centro storico».

Ma “Fiori ribelli” non è solo una attività commerciale: è anche una realtà culturale, pensata per ospitare corsi, incontri, eventi «che possano incentivare la trasmissione di una relazione con la natura più etica, rispettosa, meno sfruttante e più sinergica, promuovendo un modello di vita sostenibile». Se Gianluca si è messo al servizio del progetto offrendo le proprie competenze di informatico e commerciale, Sara ha portato con sé l’esperienza maturata nel campo dell’educazione e del sostegno: «Vogliamo fare rete con tutte le persone, le associazioni, istituzioni che hanno pensieri e credenze affini alle nostre, che potranno utilizzare lo spazio proporre le loro attività – dice –. Abbiamo già avviato collaborazioni con diverse associazioni (C.T.O. Labor, Natura Maestra, Indomiti) e abbiamo l’intenzione di arrivare ad offrire opportunità di lavoro a persone appartenenti alle categorie cosiddette fragili, con la assoluta certezza che l’abilità sia presente in ognuno di noi e che la diversità di ognuno porti reale ricchezza a tutti gli altri». C’è poi un altro regalo che Sara e Gianluca fanno alla città: il casotto di legno di 36 metri quadrati che ora accoglie “Fiori ribelli”, e che può ospitare corsi, attività e iniziative, resterà ai cittadini anche al termine della convenzione stipulata con il Comune. «L’abbiamo realizzata noi al pari di tutti i lavori di preparazione dello spazio, come l’urbanizzazione e le serre – spiegano – ma la daremo gratuitamente a tutte le scuole e le associazioni del terzo settore per ogni lezione o laboratorio che vogliano fare nel parco o nel vivaio. Ospiterà anche eventi, corsi e tanto altro... insomma è una casa per tutti, e che resterà anche dopo di noi». Per sostenerne la spesa hanno lanciato una raccolta fondi: «Se vi va di aiutarci e contribuire anche solo con una piccola donazione o acquistando una delle ricompense che abbiamo ideato ve ne saremmo molto grati», dicono. Per donare basta andare su: www.ideaginger.it/progetti/una-casa-per-fiori-ribelli.html. Per informazioni visitare il sito www.fioriribelli.it, dove tra l’altro a breve si potranno anche vedere le piante e i fiori in vendita, e la pagina Facebook “Fiori Ribelli”. l

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