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Raccolta differenziata dei rifiuti, Reggio Emilia è la provincia migliore

Luciano Salsi
Raccolta differenziata dei rifiuti, Reggio Emilia è la provincia migliore

Con l’82,8% la città è seconda tra i capoluoghi, alle spalle della sola Ferrara

12 luglio 2023
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Reggio Emilia Il territorio reggiano eccelle nella raccolta differenziata dei rifiuti, grazie all’impegno dei Comuni, alla sensibilità e al senso civico degli abitanti. Sotto questo profilo la nostra città figura al secondo posto nella classifica regionale e al settimo in quella nazionale. La provincia non è da meno, collocandosi in testa alla graduatoria regionale. Sono i risultati riconosciuti dalla Regione sulla base dei dati del 2022, che sono evidenziati anche nell’ultimo rapporto sull’Ecosistema urbano redatto da Legambiente.

L’anno scorso, infatti, la quota dei rifiuti solidi urbani raccolti separatamente è arrivata all’82,2% in ambito cittadino e all’82,3% a livello provinciale. Siamo molto al di sopra del 74% della media dell’Emilia Romagna, la quale nel 2020 era quinta fra le regioni italiane dopo Veneto, Sardegna, Lombardia e Trentino Alto Adige. Fra le principali città della regione riesce meglio nella raccolta differenziata solamente Ferrara, che con l’87,3% è superata soltanto da Treviso (87,6%) nella graduatoria nazionale, dove Reggio è settima. I dati forniti dalla Regione sono leggermente diversi. Tra i capoluoghi di provincia emiliano-romagnoli il risultato migliore è comunque quello di Ferrara, con l’87,6% di rifiuti differenziati. Seguono Reggio (82,8%), Forlì (81,7%), Parma (80,9%), Piacenza (71,8%), Ravenna (67,4%), Rimini (66,5%), Bologna (63,2%) e Modena (61%).

Se consideriamo le medie provinciali, Reggio primeggia con l’82,3% (più 0,2 punti).

Parma è distanziata più nettamente, confermando il 79,2% del 2021. Le altre province della nostra regione hanno conseguito percentuali inferiori di raccolta differenziata: Ferrara il 77% (meno 0,5 rispetto al 2021), Forlì-Cesena il 76,7% (più 5,1), Piacenza il 72,4% (più 0,8), Modena il 72,4% (più 0,65), Ravenna il 70,5% (più 8,4), Bologna il 69,3% (più 2,3), Rimini il 68,3% (meno 1,1). Fra i comuni reggiani i più virtuosi nel differenziare i rifiuti sono Brescello e San Polo d’Enza, che toccano il 92,6%.

Sono ben nove quelli che si collocano almeno al 90%, compresi anche Rolo (92,5%), Poviglio (91,6%), Reggiolo (91,2%), Guastalla (90,8%), Quattro Castella (90,6%), Albinea (90,4%) e Rubiera (90%). È la maggioranza relativa dei 29 Comuni dell’Emilia Romagna che raggiungono questi livelli.

All’estremo opposto troviamo la zona appenninica: a Ventasso si registra appena il 38,7%, a Toano il 46,2%, a Vetto il 49,5%. Nell’insieme dell’Emilia Romagna, su un totale di 2,8 milioni di tonnellate di rifiuti urbani, ammontano a oltre 2 milioni di tonnellate quelli differenziati.

Le quote maggiori riguardano l’organico (37,3%) e la carta (19,4%). La Regione si dichiara soddisfatta dei risultati, anche perché nei giorni scorsi è arrivata la piena approvazione, da parte della Commissione europea, del Piano rifiuti dell’Emilia-Romagna. «Stiamo andando – sottolinea la vicepresidente della Regione, Irene Priolo – nella giusta direzione. Il risultato 2022 è molto buono, soprattutto perché riguarda il primo anno della nuova stagione di pianificazione. È un momento difficile dopo l’alluvione anche per la gestione dei rifiuti, ma i territori stanno rispondendo con il massimo impegno». l