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Verso le elezioni amministrative

Lega, anche Salati strizza l’occhio a Tarquini: «Ottimo candidato»

Evaristo Sparvieri
Lega, anche Salati strizza l’occhio a Tarquini: «Ottimo candidato»

Il segretario del Carroccio di Reggio Emilia: «Bene un civico»

16 luglio 2023
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Reggio Emilia «Abbiamo una rosa di profili da valutare che quattro anni fa non c’era. Ormai possiamo anche dare un aspetto più performante alla nostra coalizione. Tarquini? Sarebbe un’ottima candidatura. Per quanto mi riguarda è un amico e ho massima stima della persona, della sua professionalità e delle sua capacità». Ammette che, come altri in casa centrodestra, è stato colto un po’ di sorpresa. Ma l’ipotesi di Giovanni Tarquini come prossimo candidato sindaco della coalizione di centrodestra era arrivata anche alle orecchie dell’attuale segretario provinciale e capogruppo della Lega in Sala Tricolore, Roberto Salati. Nulla di ufficiale, ovviamente. Piuttosto una vox populi, che tuttavia ha trovato una sponda nelle parole di Giuseppe Pagliani («Sarebbe perfetto, ma non accetterà») e nei tanti attestati di stima bipartisan che il suo socio e collega di studio sta ricevendo privatamente, incoraggiandolo a rompere gli indugi e annunciare una discesa in campo sulla quale lo stesso Tarquini non ha sciolto alcuna riserva. «Sarebbe un’ottima candidatura – aggiunge Salati – anche se non è stata fatta ancora in incontri ufficiali. Noi siamo pronti a valutare qualsiasi ipotesi di candidatura, la prendiamo in considerazione, ma ci sono dei passaggi da rispettare. Da quello che ho capito, Tarquini non sa ancora se accetterà o meno. Io lo conosco anche personalmente, ma non ho mai avuto contezza di questa sua disponibilità. C’è massima disponibilità da parte di tutti a valutare nomi autorevoli come il suo».

Salati, lei è stato il primo a portare il centrodestra al ballottaggio. E la sua era una candidatura civica. Era il 2019, e da allora candidato del centrodestra sfidava Luca Vecchi, in corsa per il secondo mandato. Un percorso che secondo lei potrebbe ripetere Tarquini, costruendo attorno alla sua figura un nuovo progetto politico?

«Sicuramente sarebbe un’operazione strategica e permetterebbe di poter andare a porsi in un bacino di elettori che tradizionalmente sono ostili alla visione del centrodestra. Come civico si riesce ad essere trasversali e intercettare voti non di parte, che poi sono l’ago della bilancia. I civici creano meno diffidenza nell’elettorato scontento del Pd, che si trova a vivere comunque in un territorio culturalmente e tradizionalmente lontano dalla destra. In questo senso un civico è più inclusivo».

Si può fare meglio di quattro anni fa?

«Secondo me, considerando lo stato dell’arte attuale si può mirare molto più in alto. Il mio è stato un esperimento pionieristico che ha portato un grande risultato. Adesso abbiamo più tempo a disposizione, siamo più organizzati, stiamo lavorando da mesi e non siamo affatto in relax. Stiamo lavorando con grande responsabilità e collaborazione. Io sfidavo il sindaco uscente e ricandidato, quindi era ancora più difficile. Credo che questa volta con un ottimo candidato potremo avere delle grandi soddisfazioni. Sia esso Tarquini o una delle altre figure che stiamo sondando e valutando. Siamo sul pezzo e dovremo sfruttare al meglio questa opportunità. Cercheremo di fare il massimo e lo stiamo già facendo».

Pensa che le prossime elezioni siano la volta buona?

«Rispetto alle ultime amministrative ci sono condizioni di favore migliori, basti pensare al momento storico che sta vivendo la destra. Si allontanano sempre di più i fantasmi di una paura della destra, ci sono temi che la sinistra ha sempre tirato fuori per creare aloni di diffidenza verso di noi che oggi non esistono più. La gente non crede più alle fobie. A questo si aggiunge anche un centrosinistra in profonda crisi, con una grande spaccatura interna. Noi invece siamo molto tranquilli. Anche il fatto che un nome come quello di Tarquini sia sul piatto, ammesso che sia consapevole di questa sua candidatura, significa che molte persone che magari in passato potevano avere remore a dirsi di centrodestra in una città da 80 anni governata dalla sinistra, quelle remore oggi non le hanno più. È un fatto positivo che ci siano tanti nomi pronti a dare la propria disponibilità».

Problemi di abbondanza? Non è che vi toccherà fare quelle primarie che il Pd vorrebbe evitare?

«C’è di bello che noi del centrodestra andiamo d'accordo (ride, ndr). Speriamo di arrivare senza farci sentire...». l