Gazzetta di Reggio

Reggio

Castelnovo Sotto La testimonianza dell’affittuario

«Quel cadavere dietro la casa in cui abito da otto anni? Un forte impatto»

Serena Arbizzi
«Quel cadavere dietro la casa in cui abito da otto anni? Un forte impatto»

Caso Impellizzeri, indagati tre siciliani

18 luglio 2023
3 MINUTI DI LETTURA





 

Castelnovo Sotto «Quando mi hanno chiamato i carabinieri per dirmi che sottoterra, dietro casa, era sepolto un cadavere è stato sicuramente un momento di fortissimo impatto. Mai avrei potuto immaginare una cosa del genere».

Non credeva ai suoi occhi e alle sue orecchie, quando le forze dell’ordine hanno bussato a casa sua per comunicargli che avrebbero dovuto dissotterrare un cadavere nel cortile dell’abitazione dove vive assieme alla sua famiglia da otto anni, l’affittuario – che preferisce rimanere anonimo – della casa di strada Casanova, nelle campagne di Castelnovo Sotto, dove i carabinieri, coordinati dalla Procura di Reggio, si sono diretti nei giorni scorsi.

Quel corpo, secondo quanto risulta dalle dichiarazioni di una persona che ha impresso una svolta alle indagini tramite dichiarazioni decisive, appartiene a Gaetano Impellizzeri, scomparso nel febbraio 2014, originario di Alcamo, in Sicilia. Tre sono gli indagati, tutti siciliani, a vario titolo collegati alla sua scomparsa, per omicidio e occultamento di cadavere, tra lo stupore dei famigliari del 47enne, assistiti dall’avvocato Giuseppe Accardo.

I militari si sono diretti con precisione in strada Casanova, per l’esattezza sul retro dell’abitazione, nella piccola area verde di fronte a un ricovero attrezzi inutilizzato dagli attuali inquilini.

«La mattina di martedì i carabinieri sono arrivati e nel giro di un’ora e mezzo hanno recintato l’area dietro casa e portato via quel corpo – racconta l’affittuario –. Io abito qui dall’anno successivo alla scomparsa di Impellizzeri, e non era mai successo nulla che potesse farmi anche solo sospettare quello che è accaduto la settimana scorsa. Ripeto, mai avrei immaginato che nella casa presa in affitto otto anni fa, e dove ora vivo assieme alla mia famiglia, avrebbe potuto trovarsi un cadavere seppellito sottoterra».

Gli investigatori ritengono che l’uomo sia stato adescato, probabilmente per una questione di debiti, davanti al casolare. I colpi di arma da fuoco ritrovati sul corpo sarebbero stati sparati nelle vicinanze, e la sepoltura risalirebbe a nove anni fa.

«Mi risulta che la casa sia sempre stata concessa in affitto e quasi sempre occupata da qualcuno, anche nel periodo in cui sarebbe avvenuto il fatto – continua l’inquilino –. Noi cerchiamo di stare molto attenti per non inficiare le indagini. I militari hanno delimitato l’area dietro casa. Non ci addentriamo lì e, sino alla fine delle indagini, non ne potremmo disporre, a meno che non ci venga indicato diversamente dalle autorità».

Nella stessa abitazione si consumò anche un matricidio. Nella notte del 7 maggio 2004 Christian Schiavi accoltellò a morte la madre Anna Previato, 60 anni, che lo aveva sorpreso a rubarle degli oggetti. «Sapevo che in questa casa era avvenuta questa tragedia – aggiunge l’affittuario –. Siamo venuti qui ugualmente, era avvenuto anni prima. Purtroppo, senza sminuire la gravità del gesto, ormai questi crimini sono divenuti frequenti. Non sono stato suggestionato più di tanto». l