Caldo, i sindacati danno l’allarme: «Si tuteli la salute dei lavoratori»
Reggio Emilia, le sigle: «Speriamo di non essere costretti a dichiarare sciopero»
Reggio Emilia Caldo e salute dei lavoratori sono un binomio che preoccupa i sindacati.
La Cgil e la Uil si appellano alle aziende e alle associazioni perché evitino situazioni limite e antepongano la salvaguardia della salute dei dipendenti ai fatturati. «Le condizioni di lavoro sono già critiche in diversi settori quali agricoltura, edilizia, manifattura, logistica; l’annunciato ulteriore aumento delle temperature accresce il rischio per questi lavoratori. Le imprese debbono attrezzarsi per impedire che ad andarci di mezzo sia la salute dei lavoratori», dichiarano Cristian Sesena, segretario generale di Cgil, e Roberto Rinaldi, coordinatore della Uil di Reggio Emilia.
Gli strumenti secondo il segretario non mancano, «si deve agevolare la fruizione di ferie e permessi, rimodulare gli orari, anche ricorrere agli ammortizzatori sociali. Tutto ciò assieme allo sforzo per rendere il microclima nei luoghi di lavoro più accettabile, garantendo alle lavoratrici e ai lavoratori quanto necessario per far fronte alla calura. Non vorremmo essere costretti a far appello all’articolo 44 del testo unico sulla salute e sicurezza che autorizza i lavoratori, in presenza di un rischio concreto per la loro salute, ad abbandonare il posto di lavoro senza conseguenze disciplinari».
In tutti i casi il ruolo della Rsu e dei rappresentanti dei lavoratori delegati alla sicurezza diventa fondamentale; è importante che le lavoratrici e i lavoratori facciano riferimento a loro per ogni necessità e prima di assumere decisioni e che le imprese si rendano disponibili a tutti i confronti necessari, ribadiscono i sindacati.
«Speriamo prevalga il buon senso e che non si sia costretti a dichiarare sciopero per consentire il recupero fisico dei lavoratori», affermano Cgil e Uil, nel paventare la possibilità che nel caso non si attuino i dovuti provvedimenti per tutelare dal caldo di questi giorni i lavoratori, la posizione delle sigle si potrebbe inasprire. Un’ipotesi che potrebbe essere contemplata potrebbe essere l’astensione dal lavoro.
Sul tema intervengono anche Fillea Cigl, Filca Cisl e Feneal Uil ribadendo come sia necessario «che le aziende adottino tutte le misure previste per abbattere il rischio. È necessaria massima attenzione e l’applicazione di ogni condizione di sicurezza per i lavoratori edili che in questo periodo stanno lavorando in una situazione di estremo disagio e possibile pericolosità provocati dal caldo estremo».
«A fronte dei primi interventi di emergenza che sembrerebbero essere già stati prestati a seguito di preoccupanti colpi di calore, è necessario che le aziende adottino tutti le misure utili, come l’informativa sugli effetti del calore, controllo della temperatura e dell’umidità del luogo di lavoro, predisposizione di aree di riposo ombreggiate, organizzazione di orari e turni di riposo, messa a disposizione di acqua fresca, evitare lavori isolati, tese ad abbattere il rischio per la salute e sicurezza dei lavoratori nei cantieri edili, compreso il ricorso alla cassa integrazione guadagni ordinaria (Cigo) con causale “eventi meteo”», fanno sapere in una nota i tre segretari Giulio Nota, Feneal Uil di Reggio Emilia, Salvatore Cosma, Filca Cisl Emilia Centrale e Sabatino Aliberti, Fillea Cgil di Reggio Emilia.
A questo proposito i tre sindacati sottolineano che nei cantieri edili il possibile ricorso alla Cigo con causale “eventi meteo” è previsto nel caso in cui il termometro superi i 35 gradi, ma anche con temperature inferiori quando queste vengono percepite come elevate. Succede, ad esempio, per quanto riguarda particolari lavorazioni e con un elevato tasso di umidità.
«La salute e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori è un diritto irrinunciabile che in un paese civile deve fare il paio con il lavoro che non può non essere anche sinonimo di sicurezza», concludono Nota, Cosma e Aliberti. l
S.A.
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