Gazzetta di Reggio

Reggio

In tribunale

Aggredisce l’anziano padre della ex: «Ti taglio la gola e ti ammazzo»

Ambra Prati
Aggredisce l’anziano padre della ex: «Ti taglio la gola e ti ammazzo»

Minaccia e lesioni Alla sbarra un 53enne: avrebbe preso a pugni un 81enne

21 luglio 2023
3 MINUTI DI LETTURA





Reggio Emilia «Che cacchio vuoi.. io ti ammazzo sia te che tua moglie... ti taglio la gola e ti ammazzo!».Per questa frase, seguita da un pugno in un occhio, un cutrese di 53 anni è finito alla sbarra con l’accusa di minaccia aggravata e lesioni personali (è contestata pure la recidiva specifica infraquinquennale) nei confronti del padre della sua ex, un 81enne finanziere in pensione.

L’episodio risale al 16 luglio del 2018, quando vicino a un bar il pensionato si ferma a comprare le sigarette. Nell’incrociare l’ex compagno della figlia l’81enne lo redarguisce, esortandolo ad aggiustare la tapparella che aveva rotto nell’abitazione della figlia. Questo – secondo il genitore – sarebbe stato l’antefatto dello scoppio d’ira del 53enne, che rivolgendo frasi ingiuriose («Tanto a voi due vi faccio fuori... Ti taglio la gola!») e al contempo mimando tale gesto con la mano al collo, aggrediva l’anziano «colpendolo con un pugno all’altezza dell’occhio sinistro e cagionandogli una contusione guaribile in cinque giorni di prognosi», come recita il capo d’imputazione.

L’imputato, ieri assente in aula e difeso dall’avvocato Elisabetta Strumìa, nega gli addebiti. Mentre l’ex finanziere, costituitosi parte civile tramite l’avvocato Enrico Della Capanna, vuole andare fino in fondo; a suo dire i rapporti con l’ex della figlia – con deficit uditivi e nelle facoltà di parola – sono rimasti tesi anche dopo la fine della relazione poiché secondi i genitori l’uomo si approfittava della disabile. Nel locale pubblico quel giorno c’erano parecchie persone, ma tutte – convocate in questura – hanno affermato di aver udito urla ma di non aver visto nulla, tirandosi fuori.

Perciò è stata fondamentale la testimonianza della figlia, che ieri ha deposto confermando la versione del papà. Una deposizione non facile: la donna ha forti difficoltà ad esprimersi e il giudice Silvia Semprini è stata costretta a ripetere più volte le domande («mi scusi, non capisco») ricorrendo anche lei la gestualità. La figlia ha affermato di trovarsi all’interno del bar, a prendere un caffè, quando ha visto arrivare il padre in auto: l’ex si è avvicinato, ha aperto la portiera e ha iniziato a picchiarlo «come un pazzo», è stata l’unica frase intelligibile. Secondo la testimone l’aggredito non rispondeva alle botte: stava fermo. «In più ha problemi di cuore». Perciò lei è uscita dal locale per tentare di dividere i due. Il padre aveva «un segno nero sull’occhio». La donna ha confermato anche i pessimi rapporti: anche se nel 2018 la relazione con l’ex era finita da un pezzo, si erano lasciati in malo modo.

Al contrario secondo il difensore le cose sono andate diversamente; è quanto intende dimostrare nella prossima udienza, dedicata ai testimoni dell’imputato. l