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Economia e lavoro
Gli obiettivi del futuro

Coopservice punta sulla security con il nuovo Istituto di Vigilanza

Andrea Vaccari
Coopservice punta sulla security con il nuovo Istituto di Vigilanza

Reggio Emilia, il presidente Olivi: «Una società che guarda al futuro»

22 luglio 2023
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Reggio Emilia. Aumentare l’efficienza organizzativa, ridurre gli sprechi, massimizzare le sinergie. Questi gli obiettivi che si pone per il futuro Coopservice - realtà reggiana tra i principali player nazionali nella fornitura di servizi integrati di facility - attraverso innovazione, efficiente gestione degli asset societari e “lettura” in anticipo dei cambiamenti. Elementi che nel tempo hanno creato le condizioni per il successo delle aziende del gruppo, definito dal presidente Roberto Olivi «un modello virtuoso di business», testimoniato anche dagli ottimi risultati del bilancio 2022, che si assesta sugli 1,134 miliardi di euro, con un aumento dell’1,8% sul 2021, un ristorno di 1,2 milioni per i soci e una remunerazione e rivalutazione del capitale sociale pari al 4%. In questo contesto, una delle più importanti novità per Coopservice è rappresentata dalla creazione della nuova società Istituto di Vigilanza Coopservice Spa, controllata al 100%, nella quale è stato conferito il ramo d'azienda comprendente tutte le attività di vigilanza e sicurezza della cooperativa.

«Il mercato della vigilanza è cambiato radicalmente in questi ultimi anni e continuerà a mutare – sottolinea Olivi –. Ci affacciamo ad un futuro nel quale la competizione in questo settore sarà sempre più spinta e globale. La rapida evoluzione tecnologica, e la disponibilità da parte degli istituti di vigilanza di sistemi di sicurezza sempre più sofisticati e performanti, saranno certamente tra i fattori chiave di successo per lo sviluppo del settore. Per questo abbiamo scelto di intraprendere questa strada in discontinuità con il passato, aprendoci all’esterno, ma allo stesso tempo mantenendo il controllo del nuovo istituto. L'operazione si inquadra in un piano strategico sfidante che prevede ingenti investimenti nel quadriennio 2023-2026 ed una forma giuridica che ci consentirà di lavorare per ambiziose alleanze future, anche in settori contigui alla vigilanza».

Un cambiamento di paradigma che non ha mancato di far discutere ma che viene legittimato, come ribadisce Olivi, da più fattori. «Il progetto – spiega – non va contro lo spirito cooperativo, anzi. Si rivela l’unica strada per realizzare il principio base della cooperazione: lasciare un’azienda più sana e più forte a chi verrà dopo di noi. La maggioranza delle quote dovrà restare in ambito cooperativo anche per garantire un approccio etico al mercato, in un momento in cui, nel settore della vigilanza, si stanno manifestando preoccupanti derive. Abbiamo siglato un’intesa con le principali organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil oltre che con Ugl: tutti i lavoratori sono passati nella nuova società mantenendo lo stesso inquadramento contrattuale, con la possibilità di scegliere se restare soci della Cooperativa, con lo status di socio sovventore, e continuare ad accedere alle opportunità di welfare garantite ai soci lavoratori. Nelle varie assemblee dei soci che abbiamo svolto a fine giugno, Reggio Emilia compresa, le modifiche statutarie e l’emissione del fondo per soci sovventori sono state approvate da oltre il 90% dei soci, che oggi sono circa 6.300».

È proprio anche in termini di soci che si può certificare la crescita di Coopservice, che nel 2022 ha visto il numero aumentare di 2400 unità e di altre 700 nel 2023, consolidando in tal modo il requisito di Cooperativa a mutualità prevalente. «Relativamente alle alleanze da mettere in piedi – continua il presidente – abbiamo sul tavolo diverse opzioni possibili. Sono percorsi complessi ma contiamo di raggiungere obiettivi sfidanti».

La governance del nuovo soggetto è stata affidata interamente ad esponenti dell’alta dirigenza di Coopservice.

Oltre al presidente Roberto Olivi, Michele Magagna, direttore generale della Cooperativa, è il vicepresidente, Antonio Di Prima l’amministratore delegato, consiglieri di amministrazione Andrea Cattini e Salvatore Fiorentino (che continua a detenere la titolarità della licenza). La nuova società sarà uno dei principali operatori del comparto della vigilanza in Italia, nel quale Coopservice ha iniziato ad operare negli anni Settanta (l’allora Coopsicurezza), ma con una storia che risale addirittura ai primi del '900 in alcune zone come con Argo Firenze. Alcuni numeri: 22 filiali in 7 regioni, 10 centrali operative, 300 veicoli operativi, 160 zone gestite con pattuglie dedicate, 450mila allarmi gestiti ogni anno (1 ogni 2 minuti, un intervento ogni 5 minuti), un network con oltre 750 istituti di vigilanza partner, migliaia di impianti d'allarme collegati con le centrali, 7mila mezzi sotto controllo satellitare.

«Continueremo ad impegnarci per la buona occupazione – conclude Olivi – nel pieno e totale rispetto dei contratti nazionali di lavoro, puntando sempre più su servizi ad alto valore aggiunto e rafforzando il legame tra i soci e la cooperativa. I risultati del 2023 potranno, sulla carta, non essere allineati con quelli dell’anno precedente ma è un aspetto che abbiamo messo in conto, alla luce degli importanti rinnovi dei contratti nei settori multiservizi e vigilanza nonché della possibile instabilità del mercato. Restiamo assolutamente fiduciosi grazie alla flessibilità organizzativa che ci consente di anticipare le trasformazioni e anche alla nuova organizzazione per aree territoriali che ci siamo dati da inizio anno e che sta producendo ottimi risultati».l