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Reggio Emilia, 324 bambini in lista d’attesa per il nido: «Speriamo che ci aiuti la Regione»

Martina Riccò
Reggio Emilia, 324 bambini in lista d’attesa per il nido: «Speriamo che ci aiuti la Regione»

Rinaldi, direttore dell’Istituzione Scuole e Nidi: «Nel 2022 con il finanziamento abbiamo aumentato di 77 posti»

22 luglio 2023
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Reggio Emilia Sono 324 i bambini rimasti fuori dai nidi di Reggio Emilia. Che significa 324 famiglie con la testa – probabilmente – tra le mani. Le prime assegnazioni dei posti disponibili nei 12 nidi gestiti direttamente dal Comune e nei 13 gestiti, tramite convenzione, dalle cooperative, è stata pubblicata giovedì mattina sul sito dell’Istituzione Scuole e Nidi d’infanzia generando non poco sconforto in chi si è ritrovato in lista d’attesa. O nemmeno lì (è il caso dei non residenti o di chi è stato giudicato non avente diritto: 79 in tutto).

A fronte di 620 posti a disposizione, le domande presentate sono state 1.023. Dopo un controllo sui requisiti svolto in fase di attribuzione punteggio, ne sono state ammesse 944. Nel 2022 le domande ammesse erano state 860. I posti erano gli stessi di quest’anno, dunque in lista d’attesa si erano ritrovati 240 bambini: 84 in meno.

Le domande presentate sono aumentate enormemente negli ultimi anni: nel 2020 quelle ammesse sono state 745, nel 2021 sono state 821, fino ad arrivare alle 860 del 2022 e alle 944 di quest’anno. Parallelamente sono aumentati i posti disponibili: dai 578 del 2020 si è arrivati ai 620 del 2022 e 2023.

«Il dato positivo è che, nonostante la forte denatalità, a Reggio Emilia le domande di iscrizione al nido aumentino», commenta Nando Rinaldi, direttore dell’Istituzione Scuole e Nidi d’infanzia. Che poi spiega: «Significa che sempre più famiglie credono nel valore educativo del nido, e che la nostra politica di abbassamento delle rette probabilmente ha funzionato, arrivando a coinvolgere anche famiglie che anni fa non prendevano in considerazione l’opzione nido per i propri figli. E questo è un importante passo avanti per il raggiungimento della conciliazione vita lavoro».

C’è chi dice che non esiste il cielo, ma due occhi che guardano il cielo, e anche in questo caso è senz’altro così: gli esclusi dal servizio 0-3 difficilmente potranno gioire del miglioramento collettivo, e guarderanno invece alla propria situazione particolare. «Per cercare di accontentare quante più famiglie possibile – spiega Rinaldi, conscio che una mancata accettazione al nido metta le famiglie in grande difficoltà – abbiamo fatto il possibile in passato, e faremo altrettanto quest’anno». Per eliminare i posti vacanti, lo scorso anno sono stati trasformati in nidi a tempo pieno anche quelli che avevano un orario di apertura parziale (dalle 7.30 alle 13) e per i quali c’erano poche richieste: «Da 39 che erano, i posti vacanti sono rimasti due», afferma Rinaldi. Inoltre nel 2022 era stato possibile aggiungere 77 posti grazie a un finanziamento della Regione Emilia-Romagna: «Ogni nido ha una certa capacità di accoglienza, che dipende dalle dimensioni della struttura e degli spazi esterni, ma anche dal personale – spiega il direttore dell’Istituzione Scuole e Nidi d’infanzia –. L’anno scorso abbiamo verificato chi, tra nidi comunali, convenzionati e Fism, avesse la possibilità di vedere ampliata la propria disponibilità di posti, e siamo riusciti ad aggiungerne 77 finanziandoli con 346mila euro provenienti dalla misura regionale. In pratica per ogni posto aggiuntivo la Regione aveva dato circa 4.500 euro. La nostra volontà è quella di ripercorrere la stessa strada anche quest’anno, ma dalla Regione non ci è ancora stato detto se questa misura sarà riconfermata».

Grazie all’ampliamento dell’offerta educativa “in corsa” e alla fisiologica defezione che porta alcune famiglie a fare domanda d’iscrizione per poi decidere, all’ultimo, di non mandare il proprio figlio al nido, il 1° marzo 2023 in lista d’attesa si contavano 78 bambini. «Fino al 1° marzo 2024 scorreremo le liste d’attesa e proveremo a dare a ognuno una sistemazione», assicura Rinaldi. Che lancia anche un salvagente per il futuro: «Con i fondi del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) realizzeremo un nuovo nido al parco Ottavi, con una capienza di 77 posti. Ovviamente non sarà pronto per quest’anno. La speranza a breve termine – conclude – è che la Regione riconfermi il finanziamento dello scorso anno. Ci aiuterebbe enormemente». l

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