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La commemorazione

Luzzara, l’omaggio all’eroismo del brigadiere Iscaro a 25 anni dalla morte

Luzzara, l’omaggio all’eroismo del brigadiere Iscaro a 25 anni dalla morte

Stamattina, alla presenza del figlio e delle autorità, la cerimonia in ricordo del carabinieri ucciso da una coppia di rapinatori in fuga il 28 luglio del 1998

28 luglio 2023
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Luzzara Si è svolta questa mattina, alle 9.15, la commemorazione per il 25° anniversario della morte del brigadiere capo Medaglia d’oro al valore militare Pasquale Iscaro, morto il 28 luglio 1998 a Luzzara nel corso di un conflitto a fuoco con alcuni rapinatori.

Alla cerimonia, oltre ad Angelo Iscaro, figlio del militare decorato con la medaglia d’oro, e la presenza del comandante interregionale generale di corpo d’armata Maurizio Stefanizzi, accompagnato dal comandante provinciale dei carabinieri colonnello Andrea Milani e dal comandante della compagnia di Guastalla capitano Roberto Iandiorio, era presente, una rappresentanza del corpo della Guardia di finanza, oltre alle autorità civili e ai rappresentanti dell’Associazione nazionale dei carabinieri.

Non è voluto mancare nemmeno il procuratore capo della Repubblica di Reggio Emilia Gaetano Calogero Paci. Presenti anche il prefetto Maria Rita Cocciufa, il questore Giuseppe Maggese, e il sindaco di Luzzara Elisabetta Sottili.

Alla presenza di numerosi cittadini si sono susseguiti gli interventi, dopo la messa in suffragio al decorato, officiata dal cappellano militare della legione carabinieri Emilia Romagna di Bologna Don Giuseppe Grigolon presso la chiesa di San Giorgio.

Questa la motivazione con la quale venne concessa la medaglia d’oro al valor militare alla memoria a Iscaro: «Nel corso di servizio perlustrativo unitamente ad altro militare, non esitava a fronteggiare, con ferma determinazione ed insigne coraggio, due malviventi sorpresi a rapinare un istituto di credito. Costretto a deporre la pistola d'ordinanza dai rapinatori che minacciavano di uccidere due inermi cittadini, con responsabile freddezza attendeva la liberazione degli ostaggi e, recuperata l'arma, si poneva all'inseguimento dei malviventi nel tentativo di procedere alla loro cattura. Fatto oggetto ad azione di fuoco, replicava, benché ferito, all'attacco dei criminali, colpendone mortalmente uno, prima di accasciarsi al suolo. Fulgido esempio di elette virtù militari ed altissimo senso del dovere, spinti fino all'estremo sacrificio. Luzzara (Reggio Emilia), 28 luglio 1998»