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La vertenza

Premix di Cadelbosco Sopra, no agli aumenti: i sindacati vanno dal sindaco

Premix di Cadelbosco Sopra, no agli aumenti: i sindacati vanno dal sindaco

L’incontro è avvenuto mercoledì scorso. Bellaria: «Disponibile a trovare un punto di incontro»

29 luglio 2023
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Cadelbosco Sopra Un’azienda cadelboschese, il mangimificio Premix di via Guido Rossa, si sottrae al rispetto dei termini previsti nel rinnovo del contratto collettivo nazionale di settore, che prevedono anche un aumento in busta paga dei propri dipendenti, e i sindacati di settore della Cisl e Cgil si rivolgono al sindaco.

L’incontro tra il primo cittadino Luigi Bellaria, che si è mostrato disponibile a mediare tra le parti, è avvenuto mercoledì, presenta una delegazione sindacale composta da Roberto Pinotti, per la Fai Cisl Emilia centrale e Sara Varini e Salvatore Coda, per la Flai Cgil di Reggio Emilia.

Al centro dell’incontro la vertenza generale per la corretta e completa applicazione del Ccnl dell’Industria alimentare il cui rinnovo, avvenuto il 30 luglio 2020, non è stato sottoscritto da tre delle Associazioni datoriali di settore: Assalzoo (mangimifici), Assocarni (lavorazione carni) ed Italmopa (molini e pastifici).

Le tre Associazioni non firmatarie del rinnovo del Ccnl dell’Industria alimentare hanno dato indicazione alle aziende loro associate, in questo caso la Premix, azienda che opera nel settore mangimistico, di non erogare l’ultimo aumento della retribuzione previsto dal Ccnl rinnovato il 30 luglio 2020.

Il sindaco Bellaria, secondo quanto riportano i sindacati,  si è detto «disponibile ad assumere un’iniziativa nei prossimi giorni tesa a favorire la creazione delle condizioni per la ricomposizione della vertenza in atto tra le parti».

«Siamo soddisfatti per la disponibilità manifestata dal sindaco – concludono Pinotti e Varini – sottolineando come, in una fase congiunturale quale l’attuale, sia di fondamentale importanza valorizzare il Ccnl che per i lavoratori è lo strumento principale per il recupero del maggior costo della vita e, non ultimo, per scongiurare l’approdo di queste aziende ad un Ccnl al ribasso che non possiamo tollerare e che contrasteremo, in accordo con i lavoratori, con tutti i mezzi a disposizione».