Gazzetta di Reggio

Reggio

Revisione del Pnrr

A Reggio Emilia a rischio 18 opere da 20 milioni

Ambra Prati
A Reggio Emilia a rischio 18 opere da 20 milioni

Dal parco del Popolo al ponte del Gattaglio alla ciclabile della via Emilia. Il sindaco Vecchi: «In gran parte sono già appaltate, andiamo avanti dritti»

03 agosto 2023
3 MINUTI DI LETTURA





Reggio Emilia L’annunciata revisione del Pnrr rischia di avere effetti pesanti anche su Reggio Emilia, dove sono stati messi in moto (e in gran parte già appaltati) ben 18 progetti di riqualificazione urbana – per un ammontare di 20 milioni di euro – ora a rischio.

L’antefatto è che il ministro per gli Affari Europei e per il Pnrr, Raffaele Fitto, ha comunicato la revisione di alcuni ambiti del Piano nazionale di ripresa e resilienza: non un taglio, secondo il ministro, bensì un’operazione di rifinanziamento con altre risorse. Con quali risorse alternative e con quali tempistiche, però, è buio fitto.

La direzione annunciata – non immediata, visto che dovrà passare dal Parlamento ed essere legittimata dalla Ue – ha scatenato le proteste di Comuni e Regioni, che dopo una corsa contro il tempo per rispettare le regole del Pnrr hanno avviato una pletora di progetti.

Se il conto della fetta di fondi traballante a livello nazionale è di 16 miliardi di euro, a Reggio Emilia – che ha portato a casa 88 opere, per un importo di oltre cento milioni di euro – la novità getta incognite inquietanti sulla tranche da 20 milioni di euro per 18 progetti invocati da tempo dai quartieri e dalle frazioni. In pieno centro, dalla riqualificazione dei giardini pubblici del parco del Popolo (200mila euro) agli interventi ai chiostri di San Domenico (650mila euro); dalla riqualificazione del Teatro dell’Orologio (950mila euro) al ponte del Gattaglio (950mila euro); dalla passerella a scavalco della ferrovia tra il campus San Lazzaro e il nuovo parco dello Sport (3 milioni) alla rigenerazione di piazza del Popol Giost (600mila euro) e dell’arco di via Roma con il sottopasso; dalla realizzazione, all’ex Polveriera del quartiere Mirabello, del Bicilab (1 milione) fino alla pista ciclabile della via Emilia, che colleghi Cella, Cadè e Gaida (2,4 milioni di euro).

«Un pasticciaccio che sfiora l’irresponsabilità – commenta il sindaco Luca Vecchi, anche in qualità di presidente dell’Anci Emilia-Romagna –. Ho presentato i progetti nei quartieri promettendo ai residenti che da qui al 2026 le strutture saranno realtà, come nell’ultima riunione al Gattaglio. Un sindaco conta sul fatto che lo Stato sia affidabile, se non lo è...». Senza contare che «14 progetti sono già stati appaltati, gli altri quattro lo saranno nelle prossime settimane». Appalti ai quali l’ente pubblico dovrà tenere fede, in un modo o nell’altro, anche se i tempi rischiano di slittare notevolmente.

Luca Vecchi vuole rassicurare cittadini e aziende: «Noi andremo avanti dritti. Abbiamo un impegno con i reggiani». Anche perché, per ora, si tratta di mere dichiarazioni d’intenti. «Si prenda il governo la colpa di fermare tutto. Ma credo che alla fine faranno marcia indietro, dimostrando il peggior dilettantismo».

Il commento politico, in veste di rappresentante dell’Anci regionale, è più duro: «Viviamo in un’epoca di costante emergenza (Covid, guerra in Ucraina, alluvioni, frane, incendi) e c’è un governo che si sveglia al mattino e taglia risorse destinate ad assetto idrogeologico, rigenerazione urbana, infrastrutture e città. È un attacco scellerato ai Comuni ma anche alle comunità, ai quartieri, alle persone, perché questi progetti vanno a risolvere problemi sentiti. Questa è la visione che la destra ha della res publica». l