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A Cadelbosco Sopra riaperta l’edicola di piazza XXV Aprile

Miriam Figliuolo
A Cadelbosco Sopra riaperta l’edicola di piazza XXV Aprile

Il titolare: «Tanti ostacoli, ma lavoro da 37 anni»

05 agosto 2023
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Cadelbosco Sopra «Ciao Paolo. Mi cerchi questo numero?», «Prendo il giornale Paolo. Poi cosa altro mi fai leggere oggi?». È una clientela, per la maggior parte, affezionata, quella che entra ed esce dall’edicola di Paolo Casoni, nella centralissima piazza XXV aprile a Cadelbosco Sopra.

Dopo la chiusura di una settimana per ferie, il negozio ha riaperto e lui, come ogni giorno da 37 anni a questa parte, da quando cioè ha avviato l’attività di edicolante a Cadelbosco Sopra, è di nuovo dietro al bancone.

«Se la mia chiusura per ferie ha creato disagi – dice – non sono imputabili a me. Purtroppo le avevo già programmate».

Casoni accoglie i clienti, molti affezionati, spesso pronto a due battute e qualche risata. Fino a dieci anni fa, racconta, lo faceva da dentro il gazebo in piazza, lavorando in condizioni anche proibitive: «Oltre 35 gradi d’estate e meno 12 di inverno». Poi il trasferimento pochi metri più in là sotto il portico, in un negozio «ha cambiato in meglio la situazione, per tanti aspetti».

In paese, dopo la chiusura dell’altra edicola in via Saccani, passata negli anni attraverso varie gestioni, l’attività di Casoni, attualmente, è l’unica rivendita di quotidiani, se si esclude il vicino Conad, dove è possibile trovare anche i giornali. Per la sua edicola, che si può dire a buon diritto storica per Cadelbosco, Casoni ha speso tutta la vita. Accanto c’è anche il negozio di giocattoli, gestito dalla moglie, “L’acchiappa nuvole”, meta fissa per tanti bambini e famiglie del paese.

In tanti anni Casoni ha conosciuto centinaia di persone, stretto legami di amicizia e famigliarità con molti cadelboschesi. «Di cose ne ho viste – racconta, sorridendo –. Ne ho anche passate un po’ di tutti i colori, e visto cambiare molte persone. Ma qui io mi trovo bene».

Casoni, che oggi ha 62 anni, è diplomato ragioniere, attività che ha svolto per qualche anno, prima di dedicarsi, dal 1986, all’edicola di Cadelbosco Sopra.

Paese e professione che poi non ha più cambiato, nonostante «le sveglie alle 4.45 del mattino», le tante ore e giorni di lavoro consecutivi, le poche ferie («tre settimane all’anno») e festività, la pressione di incombenze e tasse da assolvere e «i pochissimi margini di guadagno».

«Ma il dispiacere più grande per me – spiega – in tanti anni è quando mi accorgo che un cliente non ripone fiducia in me. L’errore può capitare, ma io ce la metto sempre tutta per fare bene il mio mestiere, che non è di certo facile».

La cosa più bella? «Vedere passare davanti al gazebo o al negozio i bimbi che poi si giravano indietro con sguardo sognante».

Con i tanti cambiamenti in corso, la crisi del settore che colpisce pesantemente anche le edicole, Casoni è ancora ottimista. «La concorrenza non è solo virtuale – afferma –. Non viene solo dall’online, ma anche dalla liberalizzazione dei punti vendita, supermercati e, ora, la proposta dei bar. Non credo, però, che il nostro mestiere morirà. Anzi. I lettori, anche se di più da una certa età in su, sono affezionati alla carta. Leggere da uno schermo, poi, non solo per loro, non è così pratico. Infondo, solo qualche anno fa, anche dei vinili si diceva che il mercato sarebbe morto, ora invece...».