«L’emergenza frane non è finita e c’è la beffa dei bilanci bloccati»
A Baiso non si ferma il lavoro dei mezzi pesanti a Ca’ Lita Corti: «Anche le aziende del territorio esposte per milioni»
Baiso È un’attesa a due facce quella che sta vivendo tutto il territorio montano. Si lega alla speranza e alla paura. Speranza di ricevere al più presto le risorse richieste e potere saldare i primi lavori eseguiti in emergenza, proseguirli e avviarne altri. Paura dei rischi legati al verificarsi di nuovi improvvisi e imprevedibili eventi climatici estremi.
Enti locali e aziende private, intanto, stanno continuando a impegnare le proprie risorse che ormai sono finite. Si parla di cifre molto ingenti. Le innumerevoli criticità del nostro territorio potrebbero peggiorare, però, da un momento all’altro. La necessità di proseguire gli interventi sarà sempre più impellente con l’avvicinarsi dell’autunno e dell’inverno, dopo la tregua estiva, comunque costellata da abbondanti acquazzoni.
Si aggiunge, in alcuni casi, il tema dei bilanci comunali bloccati che si traduce nello stop anche degli interventi di manutenzione già programmati da tempo: parliamo di asfalti, illuminazione e tutto ciò che comporta la messa in sicurezza delle strade.
«Una beffa. Siamo in attesa del commissario Figliuolo per sbloccare i bilanci – esprime le proprie preoccupazioni il sindaco di Baiso, Fabrizio Corti –. Abbiamo visto con piacere la sua buona volontà durante i sopralluoghi del 31 luglio scorso, ma il nostro conto corrente è ancora vuoto. Aspettare tanto con strade chiuse da mesi crea un disagio enorme».
“Disagio” suona quasi un eufemismo di fronte a mostri come la frana di Ca’ Lita, senz’altro l’emergenza più imponente del nostro territorio, e non solo. Proprio questa sera alle 20.30, si terrà, al circolo “La Piola” di Levizzano l’assemblea pubblica in merito a questa frana. Si farà il punto sui lavori in corso di esecuzione, il monitoraggio in atto e i progetti previsti per la mitigazione dei rischi, alla presenza di tecnici dell’Agenzia Regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile della Regione Emilia Romagna.
«L’emergenza non è certo sospesa – afferma Corti –. Ora la frana avanza di qualche centimetro all’ora, ma si sta avvicinando l’autunno e il traffico sulla sp486R aumenterà. Si dovrà risagomare il fronte franoso poi bisognerà predisporre un drenaggio profondo e manufatti interni di contenimento. Si sta lavorando e lo si farà fino a quando si potrà. Ma il conto è arrivato a oltre 3 milioni di euro, già richiesti in somma urgenza, e non ancora incassati da aziende che, altra beffa, sono del nostro territorio».
Questo solo per Ca’ Lita. Il Comune di Baiso, dal canto suo, ha già inoltrato una richiesta per interventi di somma urgenza pari a 300mila euro «che saranno diffusi su tutto il territorio», spiega il primo cittadino.
«Ma è una cifra che non dà l’idea – chiosa – perché abbiamo calcolato danni per 3 milioni di euro e altrettanti sono quelli subiti dai privati, che a loro volta chiederanno i risarcimenti».
In quanto alla transitabilità delle strade, sul territorio due sono ancora chiuse: la comunale di Levizzano e la provinciale 7. Mentre la comunale Lugo-Debbia-Ponte Secchia e la provinciale 107 sono a senso unico alternato a causa degli smottamenti su cui si sta lavorando. Per Levizzano «esiste una viabilità alternativa che allunga di 4/5 chilometri giornalieri» e «stanno per concludersi i lavori».
«Il disagio più grosso è quello per le chiusure delle provinciali – spiega Corti –. La situazione peggiore è per la sp 7 per l’accesso alle attività, tra le quali il ristorante Montelusino e il bar, e perché si è fermato il turismo: la zona è molto frequentata dai ciclisti a cui ora è interdetta. Un’altra beffa, per noi». l