Gazzetta di Reggio

Reggio

Gualtieri

Nell’ex scuola di Santa Vittoria arriveranno quindici profughi

Nell’ex scuola di Santa Vittoria arriveranno quindici profughi

Chiusa da giugno, il sindaco Bergamini: «Non possiamo restare indifferenti»

13 agosto 2023
3 MINUTI DI LETTURA





Gualtieri La prefettura di Reggio Emilia, in occasione degli incontri che si sono svolti il 19 e il 26 luglio scorsi, ha chiesto ai Comuni uno sforzo per cercare di ospitare altri 200/250 immigrati individuando strutture idonee per ospitare i richiedenti protezione internazionale. Davanti a questa nuova emergenza dove gli arrivi sono tornati sulle quote di 1.200-1.300 presenze, il sindaco Renzo Bergamini a nome dell’amministrazione comunale di Gualtieri ha offerto la disponibilità della scuola primaria di Santa Vittoria, che proprio a giugno ha visto conclusa la propria attività. A causa dei pochi alunni, infatti, l’attività didattica sarà spostata sulla primaria di Gualtieri e l’edificio resterà inutilizzato.

«Ci siamo resi disponibili ad ospitare un massimo di 15 persone, dando la priorità a donne con minori. L’operazione, che sarà ripetuta anche su altri Comuni che hanno offerto altre sistemazioni, vedrà l’apporto del circuito Caritas e delle pubbliche assistenze: nello specifico, a Santa Vittoria gli ospiti saranno seguiti dalla cooperativa San Giovanni Bosco, che rientra nell’orbita Caritas – ha spiegato il sindaco – Il loro arrivo è previsto dopo Ferragosto con una permanenza sino a fine anno e saranno messi a disposizione, se necessari, psicologi e mediatori culturali. Sarà inoltre attivata una scuola di italiano per l’apprendimento della lingua e non è escluso che possano essere inseriti in attività ricreative o di volontariato, magari con il coinvolgimento della comunità. A tal proposito, ringrazio la parrocchia che metterà a disposizione i propri spogliatoi e Romano Alfieri di Padana Tubi, che sosterrà economicamente parte della gestione». «“Non restiamo indifferenti alle stragi del mare”. Lo ha ripetuto pochi giorni fa anche Papa Francesco, dopo l’ennesima tragedia, che ha visto oltre 40 migranti perdere la vita nel canale di Sicilia. Parto da questa riflessione – va avanti Bergamini – per motivare la scelta, come Comune di Gualtieri, di accogliere l’appello rivolto dalla prefettura ai Comuni a ricevere sul territorio reggiano profughi sbarcati a Lampedusa».

Una scelta maturata in un contesto che vede, da alcuni mesi, numerosi arrivi nei centri di accoglienza italiani.

Dal 2017, in provincia di Reggio Emilia, è attivo un sistema di accoglienza – che solo in quell’anno ha toccato i 1200 arrivi – che vede attive in prima linea le cooperative sociali impegnate nel reperire alloggi messi a disposizione dai privati e a gestire queste persone. In questi anni la quota di presenze di profughi, a fronte di un costante ricambio, è via via diminuita, assestandosi sulle 600/700 unità ad inizio 2023. Ma da circa quattro mesi, a fronte dell’aumento degli sbarchi sul territorio nazionale, il sistema provinciale reggiano è andato in difficoltà, in quanto si fatica a reperire alloggi e le cooperative sociali soffrono la mancanza numerica di personale per gestire queste persone, non solo nelle attività quotidiane ma anche nelle eventuali emergenze. «Illustrato questo quadro – continua il sindaco – chiedo uno sforzo alla comunità di Santa Vittoria in termini di accoglienza: sono consapevole che questa scelta potrà creare divisioni, ma ritengo doveroso fare la nostra parte in un momento in cui sul territorio nazionale si sta verificando una vera e propria emergenza sociale, offrendo ai richiedenti protezione un’accoglienza che rispetti la loro dignità. Se non ci si attiva per accoglierli, il rischio è che, abbandonati a loro stessi, arrivino poi a commettere azioni illegali per cercare di sopravvivere. Bologna è il secondo punto di smistamento, vengono poi distribuite nelle varie province emiliane non in Romagna, causa alluvione. In questo contesto, complicato dalle norme della “Bossi Fini”, traspare in modo evidente quanto, anche a fronte del rischio di morire, questi migranti auspichino una vita migliore, fuggendo da emergenze sociali, economiche e climatiche».l

M.P.

© RIPRODUZIONE RISERVATA