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Il Grattacielo di Reggio Emilia torna a splendere

Nicolò Valli
Il Grattacielo di Reggio Emilia torna a splendere

L’edificio-simbolo degli anni Cinquanta è diventato un gioiello grazie a una ristrutturazione da sei milioni di euro. I residenti: «Siamo felici per noi e per tutta la città»

14 agosto 2023
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Reggio Emilia  Il triangolo rosso dell’ultimo chilometro, utilizzando un termine ciclistico proprio a pochi passi da dove è transitata negli ultimi anni la carovana del Giro d’Italia, è ormai ben visibile.

Il cammino è stato lungo ma, quasi sorprendentemente – considerato i tempi che corrono – ben poche sono state le lamentele dai diretti interessati, che invece hanno partecipato attivamente proponendo e sapendo aspettare.

Adesso ci siamo: il cantiere del condominio San Pietro, per tutti noto come Grattacielo, è entrato nell’ultima fase.

Se non ci saranno intoppi, entro la fine del 2023 l’intera struttura di viale Monte San Michele sarà riconsegnata ai residenti, suddivisi in circa 30 appartamenti nei 13 piani. È prevista, teoricamente, anche un’inaugurazione pubblica. Una corsa, quella per la riqualificazione di uno degli impianti più cari ai reggiani, iniziata nell’aprile del 2022.

Diciassette mesi dopo, una parte del palazzo, quella che guarda alla via Emilia Ospizio, è già stata completata e si presenta a nuovo. Rimane invece ancora da terminare il lato di via Emilia San Pietro, dove è ben visibile la presenza dei ponteggi.

Rispettata dunque la volontà dei cittadini, che desideravano mettere mano a un edificio alto circa 30 metri e che può contare anche su attico, cantine e box. Iren Smart Solutions si è fatta carico di questa richiesta, investendo oltre 6 milioni di euro e sfruttando le agevolazioni derivate dal Superbonus 110%.

«Andremo a svestire il palazzo a fine del 2023 – dichiara Fabrizio Benassi, socio della Gigli Costruzioni insieme a Corrado Gigli –. Ci sono state alcune modifiche in corso d’opera, ma in sostanza sono stati rispettati i piani. Oltre al lato estetico il grattacielo è migliorato molto a livello antisismico ed energetico, con un notevole guadagno economico e della vita da parte di chi ci abita».

Il miglioramento dei consumi è stato stimato in un 40% rispetto a prima. Un altro aspetto a vantaggio di questa nuova “opera” è il notevole risparmio di anidride carbonica: un dato quantificabile dunque anche in termini ambientali. Ulteriori benefit sono riscontrabili nell’isolamento a cappotto per il tetto, nel rivestimento a mosaico e nei pannelli fotovoltaici per gli ascensori.

La fine del cantiere era stimata per maggio; qualche inevitabile ritardo ha fatto slittare tutto di qualche mese, ma l’importante è che Reggio possa ora riabbracciare il suo grattacielo in una veste rinnovata. Venendo da Modena e percorrendo via Emilia Ospizio, il palazzo si nota subito e rappresenta una sorta di porta, che balza all’occhio per la sua imponenza. Molti dei condomini sono in ferie: al loro rientro, ci sarà la volata finale per terminare l’ambizioso progetto portato avanti dal responsabile dei lavori, architetto Andrea Zamboni.

Il giudizio, ascoltando le prime reazioni, sembra essere pienamente positivo. 

LE REAZIONI

I residenti del grattacielo in viale Monte San Michele, a pochi passi dallo stadio Mirabello, approvano i lavori portati avanti dall’impresa Gigli Costruzioni.

«Io sono architetto e credo che non possiamo proprio lamentarci – afferma Federico Cosentini –. È già tanto che l’intervento sia andato a buon fine, in quanto sono rimasti fuori dal superbonus 110 molti altri edifici. Spesso il condomino privato non capisce certi meccanismi, ma non è stato così facile arrivare alla fine dei lavori».

«Ci hanno garantito – prosegue – che riusciremo a recuperare l’intero 110% dell’intervento. Per un anno il nostro balcone è stato caratterizzato dalla presenza dei ponteggi. I tempi, rispetto alle previsioni, si sono un po’ dilatati ma è normale perché la richiesta di materie prime è stata importante».

«Siamo molto contenti – esordisce Giulia Valentini –. Il nostro balcone è rivolto verso il centro storico e dunque la visuale è ancora ricoperta dai ponteggi. A settembre dovrebbero in ogni caso terminare l’intera facciata. Le migliorie generali? L’effetto si vede, l’immagine post intervento ha il suo fascino. Uno dei due ascensori è già rifatto, a breve interverranno anche sul secondo».

«È vero che questa ristrutturazione ci ha fatto perdere del tempo e dello spazio, ma quando tutto sarà finito sarà veramente un effetto super. Anche noi, a proposito, coglieremo l’opportunità per rinnovarci». Parole pronunciate da Flavia, giovane barista del “Grattacielo Cafè” figlia degli attuali gestori cinesi. Il bar sottostante ha particolarmente risentito del cantiere, ma nessuno ha voluto scoraggiarsi: «Sono tornata da poco in Italia e mi sono accorta che prima c’era molto più movimento in zona – prosegue Flavia –. Mancano ancora i parcheggi, speriamo che possa venirci a trovare sempre più gente».

A pochi passi, pronti a sorseggiare qualcosa di fresco, troviamo due clienti. Ciro Formisano esprime il proprio parere: «Questi lavori creano indubbiamente dei disagi – le sue parole –. Quando venivamo al bar anche la scorsa estate non potevamo stare all’esterno, e sicuramente l’attività del bar ha risentito di questa cosa. Si tratta, del resto, di interventi che vanno avanti da più di un anno. In ogni caso speriamo che tutta quest’opera valorizzi meglio non solo il palazzo ma l’intera area».

Renato Amabile, invece, è anche parte attiva dello stesso cantiere, considerato che durante la settimana è operaio per conto della Gigli Costruzioni.

«Stiamo andando bene – dichiara –. Il grattacielo è bello pulito, sistemato e si presenta nel complesso in buone condizioni. Del resto è un anno e mezzo che ci lavoriamo. C’è stato un notevole cambio tra com’era prima e com’è ora. Non è stato facile, ma ci siamo saltati fuori».

Soddisfatto, in chiusura, anche Roberto Salati, che da molti anni ha lo studio al grattacielo. Il capogruppo della Lega in consiglio comunale di Reggio Emilia è stato tra i capofila della richiesta condominiale: «L’ultimo intervento al grattacielo risaliva al 1980, dunque era da oltre 40 anni che la struttura non veniva ritoccata. Tutti noi – conclude Salati – siamo stati ben felici di votare per far sì che Iren intervenisse a un rinnovamento ormai divenuto necessario».

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