Gazzetta di Reggio

Reggio

«Un anno durissimo senza Matteo Giusto ricordarlo in questo museo»

«Un anno durissimo senza Matteo Giusto ricordarlo in questo museo»

Albinea Tanti amici per omaggiarlo tra i cimeli delle storie che ha narrato

17 agosto 2023
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i Elisa Pederzoli

Albinea Era uno dei progetti nati dal suo inesauribile entusiasmo: un piccolo museo delle storie, quelle storie che con il suo sguardo da giornalista e la maestrìa dello scrittore aveva contribuito a recuperare e a donare a tutti con i suoi libri. È così che ieri mattina, in occasione del primo anniversario della sua morte, Matteo Incerti è stato ricordato: aprendo le porte dell’ex pesa pubblica che dal 2021 è diventata minuscola, ma preziosa custode di memorie e di vite.

Lo ha deciso Corrado Ferrari, ex presidente della Pro loco, che insieme a Matteo e al presidente dell’Anpi locale Giacomo Mazzali ha dato vita a questo progetto.

Un gesto semplice e spontaneo, come aprire le porte di uno dei luoghi più cari a Matteo, è diventato il modo più naturale di ricordarlo nell’anniversario del momento più doloroso: lo scoccare di un anno in cui l’assenza delle sue risate, dei suoi progetti pensati e vissuti sempre con una felicità contagiosa e delle sue denunce ambientaliste e civiche – era attivista del M5s fin dalle sue origini – ha pesato nei cuori di chi gli voleva bene e, bisogna dirlo, si è sentita come un silenzio assordante anche della sua città, Reggio Emilia. L’invito a visitare il museo in un giorno tanto particolare è stato accolto con affetto da tanti amici e amiche di Matteo, da tante persone che hanno incrociato il suo sguardo negli ultimi dieci anni, per donargli storie famigliari che sono patrimonio di tutti. Come quelle legate alla partecipazione all’assalto a Villa Rossi: quell’Operazione Tombola che, nel 2012, ha fatto partire la sua avventura di scrittore.

Anche i genitori di Matteo, la mamma Cristina e il papà Riccardo, con il fratello Michele e le giovanissime nipoti hanno accolto quell’invito così semplice e ieri mattina sono passati al piccolo museo, uno dei tanti segni che il giornalista e scrittore ha lasciato dietro di sè. E che nemmeno lo strappo della sua prematura scomparsa – il 14 agosto 2022, a 51 anni, mentre in Canada era in giro per presentare il suo ultimo lavoro “I pellerossa che liberarono l’Italia” – potrà mai cancellare. «Eravamo al bar là in fondo quando ci siamo immaginati questo posto nel 2021. Pochi giorni prima di partire per il Canada, l’anno scorso, era passato di qui: era emozionatissimo per quel viaggio. Questo anno senza di lui è stato molto duro, Matteo era una bella spalla – lo ricorda Corrado Ferrari con emozione –. Ho cercato di tenere vivi quei rapporti che gravitano attorno ad Albinea e alle sue vicende. La sua capacità di legare le persone è inimitabile. Nel mio piccolo ho cercato di portare avanti questo discorso».

«Il museo fondato da Pro loco, Anpi e Comune di Albinea è l’antenna che raccoglie le sollecitazioni del territorio. Andiamo avanti con una seconda fase di investimento, mettendo l’insegna e cambiando l’illuminazione interna e continuando ad accogliere gli oggetti che la gente ci porta: ognuno è legato a una storia particolare. Si va dalla fondazione del Comune alla seconda guerra mondiale, come l’assalto a Villa Rossi nel 1945 e l’uccisione dei cinque soldati tedeschi che si erano ribellati alla guerra» conclude Corrado. Sempre pensando a Matteo.l