Educatore spirituale violenta quattordicenne al ritiro spirituale
In carcere insegnante 51enne di Comunione e Liberazione. Al padre della vittima ha detto: «Sono malato, devo curarmi»
Reggio Emilia Ha abusato della sua posizione di educatore per insinuarsi nella vita di una ragazza di quattordici anni. Ha sfruttato l’occasione fornita da un ritiro spirituale e da un momento di debolezza della sua preda per avere rapporti sessuali con lei.
L’ha convinta che tra loro ci fosse amore, mentre in realtà non era altro che violenza, andata avanti fino allo scorso maggio. Per questo un uomo di 51 anni residente a Reggio Emilia, insegnante di religione alle superiori, con ruoli di responsabilità nel gruppo di “Gioventù studentesca” di Comunione e Liberazione, è stato arrestato su esecuzione di un’ordinanza emessa venerdì dal gip di Rimini. Il docente fa anche parte dei Memores Domini, un’associazione laicale cattolica i cui membri vivono i precetti di povertà, castità e obbedienza, e viveva in una casa comunitaria di Cl.
L’uomo è stato fermato mentre si trovava a Caorle (Venezia) ed è stato condotto nel carcere di Pordenone. Lo assiste l’avvocato reggiano Liborio Cataliotti.
L’indagine è scattata il 24 maggio, quando la madre della quattordicenne si è rivolta ai carabinieri. La famiglia aveva iniziato a sospettare che fosse accaduto qualcosa dopo un ritiro di tre giorni a Viserbella, in provincia di Rimini. Il cambiamento d’umore della minore ha spinto la donna a indagare, fino quando una sorella ha scoperto nel suo telefonino una chat con l’indagato dal contenuto inequivocabile. Messa alle strette dalla madre, la minore ha raccontato che durante il ritiro l’uomo l’aveva invitata in camera da letto e in un momento in cui stava piangendo per una lite avvenuta con un ragazzo poco prima, l’aveva spinta ad avere un rapporto sessuale.
Una sorella della vittima, appreso quello che era accaduto, ha scritto un messaggio all’indagato, che si è giustificato, in un audio ora agli atti dell’inchiesta, dicendo che provava un forte sentimento per la ragazza, pur rammaricandosi del fatto che era appena quattordicenne. Il 51enne ha anche invitato la sorella a non dire niente a nessuno.
Anche il padre della vittima è riuscito a mettersi in contatto con il docente e lo ha messo al corrente che quello che aveva fatto si qualifica come stupro. L’indagato si è limitato a definirsi malato e bisognoso di cure.
Il 30 maggio la minorenne è stata ascoltata in modalità protetta con l’ausilio di una psicologa. Qui ha raccontato di aver vissuto nei mesi precedenti un momento di fragilità. In quelle circostanze è nato un rapporto di amicizia con l’educatore, che a quel punto ha iniziato a fare pressioni perché partecipasse al ritiro di Rimini durante la Pasqua. Alla fine di dicembre l’uomo le ha dato il primo bacio e poi la sua condotta è diventata sempre più spinta, fino alla violenza compiuta a Rimini. Ma gli abusi sono proseguiti anche al ritorno a Reggio Emilia.
L’uomo cercava ogni modo per avvicinarsi a lei, arrivando anche a nascondersi dietro un cassonetto della spazzatura per vederla. Inoltre, chiedeva informazioni alle amiche per sapere dove fosse e come stesse.
La ragazza ha spiegato che gli approcci dell’educatore si sono intensificati dopo il ritorno dal ritiro e sono proseguiti fino al 23 maggio, giorno precedente alla denuncia.
Di fronte a questo quadro indiziario, il gip Vinicio Cantarini ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare. L’uomo è accusato di atti sessuali con minorenni, aggravati dal fatto che la vittima ha meno di sedici anni e dal ruolo di educatore che ricopre.
Il magistrato ha ravvisato il rischio di reiterazione del reato perché la condotta «rivela una personalità incapace di autocontrollo della libido e degli impulsi sessuali anche quando indirizzati nei confronti di giovani minorenni».
La misura si rende necessaria anche in considerazione della posizione di autorità occupata dall’educatore «che ne favorisce contatti continui con una moltitudine di giovani, che può agevolmente circuire, persuadere e indurre ad atti sessuali».
Un ruolo che gli ha permesso di ottenere la fiducia non solo della quattordicenne, ma anche dei suoi genitori.l
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