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Brescello Fiera di San Genesio L’opposizione chiede chiarezza

Brescello Fiera di San Genesio L’opposizione chiede chiarezza

Interpellanza dell’ex sindaca: «Chi organizza? E chi paga il plateatico?»

25 agosto 2023
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Brescello. Ci sono l’organizzazione della sagra di San Genesio e la benedizione del fiume Po al centro dell’interpellanza presentata dall’ex sindaca Elena Benassi e dalle consigliere Fabrizia Gatti, Susanna Dallaglio e Alice Bacchi del gruppo “Brescello che vogliamo”.

L’opposizione rivolge al sindaco Carlo Fiumicino diversi interrogativi, in primis quale sia il soggetto organizzatore e promotore della sagra, in programma da oggi sino a lunedì: questo perché, da quanto si legge nel documento, nelle locandine pubblicizzate dal sindaco stesso e nei pieghevoli inviati alle famiglie sono stati indicati come organizzatori il Comune e la Fondazione, mentre la determina 16 del 16 agosto riporta come organizzatrice l’associazione Incia Brixellum. L’opposizione sottolinea che non risultano pubblicate delibere di giunta sul patrocinio ad Incia Brixellum e che sulla base della determina 16 l’amministrazione avrebbe diffuso informazioni mendaci, così come non sono presenti delibere di organizzazione dell’evento con relativo programma, costi e fonti di finanziamento, né tanto meno il conferimento del piano di sicurezza. Inoltre, “Brescello che vogliamo” chiede – relativamente alle due manifestazioni – come è regolamentata l’occupazione degli spazi pubblici per gli “street food” e se questi sono soggetti al pagamento del canone mercatale o se i costi sono totalmente a carico della collettività (in merito il sindaco, in un comunicato diffuso ieri sulla fiera, ha spiegato che l’offerta gastronomica sarà messa a disposizione dai truck di street food, mentre la somministrazione di bevande sarà esclusiva di commercianti e ristoranti, ndr). Infine, due degli interrogativi più spinosi: si chiedono motivazioni per cui “la Pro Loco è stata nella sostanza esclusa dalle iniziative ideate dalla stessa e le è stata negata, negli stessi eventi, la possibilità di offrire la sua conosciuta ed amata cucina delle rèzdore” e se il sindaco ha provveduto a presentare dimissioni da consigliere della Pro loco, «stante l’inopportunità della Sua posizione all’interno del Consiglio direttivo di un’associazione che riceve da un ente partecipato dal Comune – la Fondazione – in via continuativa, contributi e sovvenzioni facoltative». 

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