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«Ha avuto condotte non adeguate con altre ragazzine minorenni»

Ambra Prati
 «Ha avuto condotte non adeguate  con altre ragazzine minorenni»

Violenza sessuale su una 14enne Il giudice tiene in cella l’educatore

29 agosto 2023
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i Ambra Prati

Reggio Emilia «Atteggiamenti non adeguati avuti anche con altre minori». È questa una delle motivazioni – non l’unica – che ha spinto il gip Silvia Guareschi a respingere la richiesta degli arresti domiciliari avanzata dalla difesa dell’educatore spirituale 52enne accusato di atti sessuale su minore (ovvero, il reato di violenza sessuale con l’aggravante dell’età della ragazzina, con pena prevista che va dai 6 ai 12 anni) per aver avuto rapporti sessuali con una 14enne. Rischia di allargarsi l’inchiesta su uno dei casi più scandalosi e drammatici dell’estate. Difatti le indagini proseguono: il sospetto è che il 52enne ci abbia provato con altre minorenni. Perciò sarà sottoposto ad analisi peritale il materiale informatico e qualsiasi contenuto del cellulare e del computer sequestrati all’indagato.

Il 52enne, membro del Memores Domini, responsabile provinciale di Gioventù Studentesca (Comunione e Liberazione) nonché della “Commissione diocesana per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili”, era insegnante di religione in due istituti superiori reggiani fino al primo giugno scorso, quando la Diocesi gli ha revocato l’idoneità all’insegnamento sospendendolo da qualsiasi incarico. Temeva, l’interessato, di essere indagato, poiché la sorella e il padre della 14enne avevano scoperto una chat compromettente e gli avevano chiesto conto. «Sono malato, devo farmi curare», aveva risposto l’educatore al padre che lo accusava di stupro, ammettendo la relazione.

Il rapporto sessuale è stato consumato lo scorso aprile durante un ritiro spirituale in vista della Pasqua a Viserbella di Rimini, ma la giovanissima ha riferito di altri incontri avvenuti prima e dopo quella data nella nostra provincia.

Dopo l’arresto, il 19 agosto scorso a Rimini, il fascicolo è passato per competenza alla procura di Reggio Emilia.

La scorsa settimana l’educatore spirituale è comparso davanti al giudice per le indagini preliminari per l’interrogatorio di garanzia: il reggiano si è difeso per due ore, negando con forza la violenza e sostenendo la sua versione (lui avrebbe ceduto dopo quindici anni di castità, uno dei precetti per i Memores Domini).

L’avvocato difensore Liborio Cataliotti, nel chiedere gli arresti domiciliari a Caorle (Venezia), aveva fatto leva sulla distanza temporale dal fatto e sull’aspetto che il suo assistito non ha più alcun incarico a contatto con i minori.

Di diverso avviso il pm Maria Rita Pantani, che in un articolato documento aveva espresso parere negativo ai domiciliari, sottolineando il disvalore della condotta.

Ieri il gip Silvia Guareschi ha deciso: il 52enne resterà dietro le sbarre. La decisione ricalca l’ordinanza originaria: rischio di reiterazione del reato, mancanza di pentimento, «condotta rivelatrice di una personalità incapace di autocontrollo della libido», «posizione di autorità» tra «una moltitudine di giovani che può circuire».

«Sto preparando il ricorso al Riesame, nella convinzione che i domiciliari siano ampiamente sufficienti a evitare il rischio di recidiva», ha dichiarato l’avvocato Cataliotti.

Il prossimo passo sarà l’audizione protetta della 14enne, ancora da fissare: lo ha chiesto il pm Pantani. La finalità è accertare se l’intimità sia avvenuta quando la 14enne era a lui affidata (i genitori avevano firmato l’affidamento della figlia al gruppo di preghiera): anche su questo nodo si giocherà la battaglia legale. l