Gazzetta di Reggio

Reggio

Ristoratore arrestato

Preso con la droga, a casa aveva un arsenale

Ambra Prati
Preso con la droga, a casa aveva un arsenale

Corso Garibaldi Un 49enne sorpreso con diciotto grammi di cocaina e 4mila euro «Ho un’attività di ristorazione, se mi tenete dentro perdo il lavoro». Il giudice lo libera

29 agosto 2023
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Reggio Emilia Fermato in corso Garibaldi è stato trovato con 6 grammi di cocaina e 4mila euro addosso, ma la sorpresa è stata nella sua abitazione: oltre ad altri 12 grammi di cocaina, aveva un vero arsenale di armi bianche. Un 49enne, già condannato in passato per altri reati, è stato arrestato per spaccio di sostanza stupefacente (non gli è stata contestata la detenzione delle armi, che pure in quanto pregiudicato non avrebbe potuto detenere): per quest’unico capo di imputazione l’indagato è stato rilasciato con l’obbligo di firma tre volte a settimana.

Domenica scorsa una pattuglia della Squadra Volante, in servizio di controllo del territorio, ha notato in pieno centro il 49enne aggirarsi con fare sospetto tra le abitazioni e i negozi. Poiché l’uomo era conosciuto dai poliziotti per i suoi trascorsi (furto, rapina, porto ingiustificato di armi), gli agenti lo hanno fermato e l’interessato è parso subito molto agitato. Insospettiti, i poliziotti hanno deciso di approfondire e lo hanno sottoposto a perquisizione personale. In una tasca dei pantaloni è saltato fuori un contenitore cilindrico contenente otto involucri di polvere bianca avvolti in un cellophane trasparente: 6 grammi di cocaina, oltre a 4mila euro in contanti.

Da lì è scattata la perquisizione domiciliare, che ha fatto centro. Sotto al lavabo sono spuntati altri 12 grammi di cocaina, due bilancini di precisione, materiale per il confezionamento delle dosi come buste trasparenti e un macchinario per sigillare. Ben quattro i telefoni cellulari, che continuavano a squillare: dall’analisi successiva delle chat, gli inquirenti hanno appurato che parecchi clienti si rifornivano da lui e che, poco prima, il 49enne si era incontrato con un altro individuo proprio per una compravendita di droga.

Ma in casa c’era soprattutto una gran quantità di armi: 28 pugnali, coltelli a serramanico e coltellacci di ogni foggia, un tirapugni, una balestra e una pistola a gas senza tappo rosso. Abbastanza per arrestare il 49enne, sul quale pendeva già un ammonimento del questore.

Ieri mattina in tribunale l’arrestato non ha risposto alle domande, ma ha parlato utilizzando la formula delle dichiarazioni spontanee: si è scusato e ha chiesto perdono per il suo comportamento. Non ha negato l’addebito, sottolineando però che non si guadagna da vivere con lo spaccio: lo avrebbe fatto sporadicamente. «Il carcere per me significherebbe perdere il lavoro. Ho un’attività di ristorazione a Reggio: è l’ultima possibilità di ricostruirmi una vita», ha dichiarato l’uomo.

Il pm onorario (la titolare è Maria Rita Pantani) ha chiesto la custodia cautelare in carcere e il sequestro preventivo dei cellulari, dai quali potrebbero emergere ulteriori prove. L’avvocato difensore Anna Lusetti, in sostituzione del collega Nicola Tria, sottolineando la condotta assolutamente collaborativa del suo assistito, ha sostenuto la modica quantità dello stupefacente detenuto e proposto una misura meno afflittiva; tanto più, ha aggiunto il legale, che i precedenti penali del 49enne sono risalenti nel tempo (oltre una decina di anni fa) e che lui sta cercando di “rigare dritto”.

Il giudice monocratico Francesca Piergallini, dopo essersi ritirata in camera di consiglio, ha accolto la tesi difensiva, riservandosi di decidere sul sequestro dei cellulari. Per termine a difesa il processo per direttissima è stato fissato all’8 settembre prossimo.