Gazzetta di Reggio

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Il caso

«Quel cane è pericoloso». E viene tolto al suo padrone

Ambra Prati
«Quel cane è pericoloso». E viene tolto al suo padrone

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Reggio Emilia Il cane è «un soggetto sociopatico» troppo pericoloso per i residenti di una palazzina e il padrone non è in grado di occuparsene. Perciò il Comune di Reggio Emilia ha tolto l’animale al proprietario, affidandolo a una pensione per cani e gatti della nostra provincia che, più attrezzata del canile comunale, se ne prenderà cura.

La storia viene racconta da una determinazione dirigenziale del municipio «per l’affidamento del servizio di cura, custodia e mantenimento di cane pericoloso». La vicenda risale al maggio scorso quando, dopo la segnalazione dei residenti di una palazzina, il Dipartimento di Sanità Pubblica Servizio Igiene dell’Ausl di Reggio Emilia ha chiesto al Comune «l’emanazione di un provvedimento contingibile e urgente» nei confronti del reggiano proprietario del cane, «affinché l’amministrazione provveda ad eseguire gli interventi necessari a tutela della salute dei residenti degli appartamenti attigui» ma anche «a tutela delle esigenze sanitarie, etologiche e di benessere» dell’animale. Difatti «durante i sopralluoghi effettuati nell’abitazione del padrone» il cane – maschio adulto dotato di microchip – «è risultato particolarmente aggressivo, così come refertato dai veterinari che hanno avuto modo di osservarlo». I veterinari hanno messo nero su bianco la necessità «di tutelare l’incolumità fisica messa in pericolo» dal cane pericoloso, al quale si aggiungeva «la scarsa capacità» del proprietario di saperlo gestire.

Il Comune è proprietario di una struttura adibita a canile e gattile, a Roncocesi, dove vengono recuperati animali randagi, vaganti, feriti, incidentati o abbandonati; ma il canile comunale «non dispone di box idonei per soggetti sociopatici». Occorreva una soluzione diversa, che è stata trovata dall’Ufficio Ambiente, Energia e Sostenibilità: una struttura privata, una pensione per cani e gatti della provincia. «Al fine di garantire l’incolumità personale (del padrone) e pubblica, l’amministrazione ha contattato una ditta individuale che ha confermato la disponibilità a fornire il servizio di custodia e mantenimento del cane pericoloso fino al 31 dicembre 2023». È stato richiesto anche «l’ausilio di un veterinario», sempre privato e con studio in città, «per procedere alla sedazione del cane e al recupero, vista la sua certificata pericolosità».

Caso risolto, ad un costo parecchio salato: 2.577 euro. Tanto costerà, alla collettività, il recupero e soprattutto la custodia del cane per soli tre mesi, da qui a fine anno. Una spesa complessiva che è stata appunto autorizzata dall’amministrazione comunale, tenuta alla trasparenza di ogni capitolo di spesa, con la determina dirigenziale firmata dalla dirigente dell’ufficio. l