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Caso Portanova, Rabitti alla Reggiana: «Scelta incoerente farlo giocare»

Caso Portanova, Rabitti alla Reggiana: «Scelta incoerente farlo giocare»

L’assessore prende le distanze: «Ferisce vedere quegli applausi per lui»

01 settembre 2023
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Reggio Emilia «La Reggiana è una società sportiva privata e ha tutto il diritto di fare scelte in autonomia, ma proprio per la storia e il prestigio che la Reggiana calcio ha sempre ricoperto attivamente nella nostra città, mi sarei aspettata una scelta diversa, più coerente: la scelta di non mettere questo giocatore sotto i riflettori in attesa di avere chiarito la situazione». Mentre società e tifosi granata si preparano all’atteso derby contro il Parma, in programma oggi al Tardini (leggi alle pag. 29, 30 e 31, ndr), in parte della politica e della società civile non accenna a placarsi il dibattito sull’opportunità dell’ingaggio di Manolo Portanova, calciatore condannato in primo grado a sei anni per stupro di gruppo. Nei giorni scorsi è stato organizzato da Non una di meno l’ennesimo sit in di protesta. E ora a prendere la parola è l’assessore alle Pari Opportunità del Comune, Annalisa Rabitti: «Come assessora con la delega alle Pari opportunità, sento il bisogno di esprimere la sensazione di grande disagio nella quale mi trovo nel continuare ad assistere alla scelta della Reggiana calcio di tenere sotto i riflettori un giocatore condannato in primo grado per avere partecipato a un grave caso di violenza di gruppo – afferma Rabitti – La Reggiana è un patrimonio di grande valore per la nostra città, è una società che si è sempre impegnata nella promozione dello sport come stile di vita sano, ha coinvolto numerose generazioni di giovani e giovanissimi facendoli appassionare al calcio senza lasciare indietro nessuno, anzi con scelte inclusive come l’investimento nel calcio femminile, scardinando stereotipi di genere obsoleti che purtroppo ancora restano ancorati al pensiero di molti. Io stessa con l’iniziativa “Città senza barriere” porto avanti con la Reggiana progetti di cui sono molto orgogliosa, perché danno la possibilità di vivere una vita più ricca e inclusiva a chi vive la disabilità sulla propria pelle. E proprio per questo impegno civico e sociale che contraddistingue la Reggiana da sempre, non posso non trovare incoerente la scelta che la società ha fatto di far giocare una persona che sicuramente fino a un giudizio definitivo per lo Stato italiano è innocente, ma che in questo momento sta vivendo una situazione di accusa molto pesante e delicata».

Il calciatore, attraverso i suoi legali, ripete di essere convinto di dimostrare la propria estraneità alle accuse. Ma, osserva Rabitti, «quella del calciatore non è una professione normale: un calciatore ha un ruolo pubblico, è un simbolo, una star. Il calciatore incarna sogni, desideri, valori. Diventa l’esempio da imitare per i ragazzini delle giovanili e il modello a cui aspirare una volta diventati grandi. Il calcio è lo sport per eccellenza in Italia. Io non sono un giudice e aspetto il verdetto definitivo ma, in questo momento, ferisce che una persona coinvolta in un processo così pesante sia applaudita allo stadio da migliaia di spettatori».

Per l’assessore, «i lavoratori e le lavoratrici che ricoprono ruoli pubblici o sensibili e si trovano coinvolte in situazioni non chiare vengono sospesi o spostati dal ruolo ricoperto in attesa del giudizio, affidando loro una mansione meno esposta. Uno spostamento che non significa denigrare o sottrarre dei diritti, ma tutelare le persone coinvolte e il contesto». Su Portanova, è tornata ad intervenire anche l’associazione Nondasola: «Ci piace l’idea che nella nostra città si continui a costruire una cultura delle relazioni che faccia da antidoto a questa cultura dello stupro. La questione che da settimane ci preoccupa nelle scelte di campo della Reggiana può essere un buon punto di partenza per dialogare e immaginare un percorso che vorremmo inclusivo e che sarebbe bello coinvolgesse anche tifosi e tifose. Per questo abbiamo deciso di aprire la nostra sede (in Via Spani 12/1 Reggio Emilia) Lunedì 18 settembre ore 21 per un incontro aperto a tutti e tutte». l

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